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La Secche della Meloria

Scritto da Renzo Moschini il 16.12.2013

Quello delle Secche della Meloria come –forse- si ricorderà  fu uno dei parti più tribolati tra le aree marine nessuna delle quali peraltro ha evitato travagli e mal di pancia.

Ora che la palla è passata finalmente al Parco di San Rossore si sta cercando – coinvolgendo i soggetti istituzionali ma anche scientifici interessati – di far decollare concretamente la riserva marina.

torre della meloria

Al parco è stata affiancata anche una commissione di riserva ministeriale prevista in anni lontani dalla legge sul mare quando i parchi e le aree protette ancora mancavano di un propria legge che sarebbe arrivata nel 1991 e che avrebbe dovuto ‘integrare’ la gestione delle aree protette terrestri e marine come ci ricorda ogni giorno la Comunità europea.

Ho trovato perciò singolare che recentemente con tutto quello che ci sta alle spalle a Livorno qualcuno sia tornato a parlare della inopportunità di affidare la gestione della riserva al parco di San Rossore a cui la Meloria sarebbe addirittura estranea. La ragione? Perché la gestione di una area marina è diversa da quella terrestre. E chi l’avrebbe detto! 

E quella delle aree protette fluviali, lacustri, alpine, archeologiche, geologiche, subacque ( ci sono pure quelle) non presentano specificità?

I guai del mare –a Livorno dovrebbero saparne qualcosa- derivano principalmente da terra con i bidoni al veleno, le navi che fanno gli inchini, la pesca incontrollata e molto altro. Ricordo un convegno nazionale di tanti anni fa sul Santuario dei cetacei a Genova    dove emerse che i molti rumori provenienti  da terra  creano delicati problemi agli ‘ospiti’ del santuario  oltre ovviamente quelli dovuti dalla navigazione ecettera. Per questo a differenza del nostro paese in tutti i paesi europei e non solo parchi e aree protette integrano e gestiscono unitariamente i parchi che sono marini e terrestri e gestiti da un ente dotato evidentemente delle competenze  necessarie ma  non ‘distinte’ e separate. Solo in Italia ignorando la legge quadro si è fatto finta di niente persino distinguendo questa esigenza se riferita ad un parco nazionale o a un parco regionale non trattai alla stessa stregua. 

Ecco perché sconcerta  che a Livorno, e proprio nel momento in cui si riapre finalmente un discorso nazionale con la conferenza sui parchi dell’11 e 12 dicembre alla Sapienza di Roma sul rilancio dei parchi e quindi per mettere mano anche a quella integrazione ormai irrimandabile, si torni a riproporre campanilismi senza senso. Forse non sanno che la regione Toscana su questi temi ha  da poco istituito un tavolo per verificare gli effetti della presenza del rigassificatore proprio sulle aree marine protette Meloria compresa. Ragazzi si tratta della Meloria non delle Galapagos!

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