Togo, le donne del collettivo “Sauvons le Togo” – “Salviamo il Togo” nella traduzione italiana – hanno lanciato sabato lo sciopero del sesso per spingere gli uomini a partecipare attivamente alla lotta contro il governo corrotto. Le donne togolesi chiedono in particolare la liberazione dei militanti arrestati nei giorni scorsi , per aver partecipato ad alcune manifestazioni di opposizione, e riforme politiche.
Sembrerebbe la sceneggiatura di un film: un gruppo di donne che per farsi ascoltare dai loro uomini decide di astenersi dal sesso, ed invece accade realmente e non è la prima volta. Già nel 2003 le donne liberiane, guidate da Leymah Gbowee, vincitrice del premio nobel per la pace nel 2011, avevano proclamato lo sciopero del sesso per chiedere la fine della guerra civile.
Proprio questo episodio ha ispirato il film “La Source des femmes” – La Sorgente dell’amore – trasmesso nelle sale cinematografiche nel 2011. La storia è ambientata in un piccolo villaggio situato da qualche parte in Nord Africa o in Medio Oriente, e racconta della tenacia di alcune donne che sfidano i loro uomini per far cambiare le antiche leggi maschiliste. Grazie ad un giornalista, che racconta ciò che stava succedendo nel villaggio, dando risonanza internazionale allo sciopero, il governo centrale interviene costruendo un acquedotto, così da non costringere più le donne a scalare la montagna per andare a prendere l’acqua.
Ecco come una storia che sembrerebbe fantastica si tramuta in realtà. Come si legge sul sito della BBC Afrique, Isabelle Ameganvi, esponente del collettivo che ha promosso lo sciopero, ha fatto appello a tutte le donne affinché si astengano dal sesso con i loro partner per una settimana a partire da lunedì. Lo scopo sarebbe quello di coinvolgere gli uomini nelle battaglie del collettivo.
“Sauvons le Togo” raggruppa nove organizzazioni della società civile e sette partiti e movimenti d’opposizione (fonte Ansa). La settimana scorsa ha organizzato varie manifestazioni per chiedere sostanziali cambiamenti, fra i quali la modifica della recente legge elettorale, prima delle elezioni legislative, fissate per ottobre. I membri del collettivo sono convinti che la nuova legge elettorale favorirà la rielezione dell’attuale capo di stato, Faure Gnassingbe, in carica dal 2005 e succeduto al padre Eyadema Gnassingbe. Il Togo è governato dai Gnassingbe ormai da 45 anni e la popolazione è stanca. Inoltre la legge elettorale sarebbe stata votata dall’Assemblea Nazionale senza il consenso della classe politica.
Il collettivo chiede anche di posticipare le elezioni legislative al 2013, per poter effettuare le modifiche necessarie alla legge elettorale. Il governo usa però il pugno di ferro contro i manifestanti e molti sono rinchiusi in carcere. Durante le manifestazioni organizzate nel mese di agosto le forze dell’ordine hanno persino utilizzato gas lacrimogeni per disperdere la folla.
Intanto lo sciopero del sesso va avanti seppur con tanti se e tanti ma. Naturalmente le perplessità sulla riuscita dello stesso non mancano, ma chissà che anche nella realtà non ci sia il lieto fine. Certo è che la notizia dello sciopero ha già superato i confini nazionali e anche quelli internazionali.
Nooo!!! come faranno poverini!? poi guardando quella GRAN bella donna nella fotografia “irresistibile” non l’invidio ….