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Elezioni in Ucraina, “uso soldi pubblici e poca trasparenza”

Scritto da Chiara Pane il 30.10.2012

YanukovichUcraina – Secondo la delegazione dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) l’abuso di risorse statali da parte del partito di governo, la mancanza di trasparenza della campagna elettorale e dei finanziamenti dei partiti e l’assenza di una copertura mediatica equilibrata hanno caratterizzato le elezioni legislative del 28 ottobre.

Nonostante l’impopolarità del governo e l’immagine autoritaria di Yanukovich, gli exit poll e primi risultati del voto di domenica indicano che il partito delle Regioni del presidente Viktor Yanukovich è in testa col 35,02% dei voti, seguito dall’alleanza d’opposizione di Julija Timoshenko (21,99%), dopo lo spoglio del 50,67% dei voti. I comunisti sono terzi col 14,89%, seguiti da Udar del pugile Vitali Klitschko (12,87%) e dai nazionalisti di Svodoba (8,34%) (Fonte Ansa).

Come denuncia France 24, con l’aiuto degli alleati il partito del presidente Ianukovich potrebbe quindi accaparrarsi più della metà dei 450 seggi del parlamento. In particolare, secondo i risultati parziali della Commissione elettorale centrale, il partito delle Regioni avrebbe vinto in 118 circoscrizioni. A livello nazionale ciò darebbe diritto a 205 seggi, ma con il supporto degli alleati comunisti e indipendenti, il partito di governo ha già la certezza di raggiungere i 226 seggi necessari per formare una maggioranza.

A contribuire alla presagita vittoria elettorale le promesse di aumento dei salari del settore pubblico, ma soprattutto l’uso scorretto del denaro per la campagna elettorale. Proprio l’introduzione delle circoscrizioni elettorali avrebbe favorito i candidati del partito delle Regioni, che hanno potuto usufruire dei fondi statali per la propria campagna (Fonte France 24). “Considerato l’abuso di potere e l’eccessivo ruolo del denaro in questa elezione, il progresso democratico sembra essersi invertito in Ucraina”, ha tuonato Walburga Habsburg Douglas, coordinatrice delle delegazione Osce. “Le elezioni sono state caratterizzate da una grande disuguaglianza, causata principalmente da un abuso di risorse amministrative, ma anche dalla mancanza di trasparenza della campagna e del finanziamento dei partiti e dall’assenza di equilibrio nella copertura dei media”, ha fatto sapere la delegazione Osce tramite un comunicato.

Secondo l’Osce, inoltre, la persecuzione politica contro l’ex prima ministra Julija Timoshenko, incarcerata per sette anni con l’accusa di abuso d’ufficio, avrebbe influenzato negativamente il processo elettorale. Lunedì la stessa Timoshenko, tramite il suo avvocato, Sergiy Vlasenko, ha dichiarato di voler intraprendere uno sciopero della fame per protestare contro le falsificazioni elettorali. Da notare che anche l’ex ministro degli Interni Yuri Lutsenko, alleato della Timoshenko, è in carcere con la scusa di abuso d’ufficio e appropriazione indebita. I Paesi occidentali hanno fortemente criticato l’arresto dei due esponenti dell’opposizione fin dall’inizio e l’Ucraina appare sempre più isolata sul piano politico a livello internazionale. I dati negativi riportati dall’Osce stanno facendo il giro del mondo e certamente questo non gioverà alla reputazione del Paese.

Dal canto loro però, i 56 membri della Accademia Europea per l’osservazione elettorale, la maggior parte dei quali sono membri del Parlamento Europeo, forse rifacendosi solo alla giornata elettorale, hanno dichiarato – secondo la BBC – che il voto si è svolto “in conformità con le norme democratiche”, parlando di “una buona elezione, non perfetta, ma accettabile”. In contrasto con le accuse dell’Osce, anche gli osservatori degli ex paesi sovietici membri della Comunità degli Stati Indipendenti (CSI) hanno definito le elezioni “trasparenti e democratiche”.

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