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Comitato nazionale di bioetica frena sulla chirurgia estetica

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 10.07.2012

Il Comitato Nazionale di Bioetica ha espresso un parere sull’opportunità della chirurgia estetica. Infatti nella questione sono in ballo argomenti che riguardano etica, società e attegiamento nei confronti del proprio corpo, nonchè il concetto di salute.Il documento dal titolo “Aspetti bioetici della chirurgia estetica e ricostruttiva”, è stato coordinato e redatto dai proff. Lorenzo d’Avack, Laura Palazzani e Giancarlo Umani Ronchi.

Il  Comitato sconsiglia l’intervento, in quanto non strettamente terapeutico, quando  si accondiscende senza nessuna resistenza alle richieste dei pazienti soprattutto quando sono sproporzionate, se l’intervento è rischioso e può diventare un “accanimento” estetico o uno sfruttamento del corpo.

Inoltre secondo il comitato la liceità dell’intervento deve essere subordinata al bilanciamento dei rischi e dei benefici e deve essere commisurato alle condizioni psico-fisiche del paziente, con riferimento anche alla percezione che il paziente ha del proprio corpo e dei risultati che si attende dall’intervento; la funzionalità degli organi interessati deve avere la priorità sul risultato estetico; la informativa al paziente deve essere completa, con una adeguata consulenza anche psicologica.

Per quanto riguarda gli interventi sui minori e incapaci, il CNB ritiene che vi debbano essere limiti alla liceità, a meno che tali interventi non rispondano al loro esclusivo interesse oggettivo sotto il profilo della salute, tenuto in particolare conto dell’età adolescenziale.

In modo particolare il CNB non ritiene lecita la chirurgia estetica su bambini o adulti incapaci con sindrome di Down, finalizzata alla conformazione a canoni sociali di ‘normalità’, specie se presenta un carattere invasivo e doloroso, considerato anche che con questi interventi difficilmente si realizza un beneficio per la persona con sindrome di Down e sia frequente la possibilità di accentuare, anziché diminuire, il suo disagio personale.

Secondo gli esperti c’è bisogno d un’informazione più capillare e approfondita sui rischi della chirurgia estetica e una migliore formazione dei chirurghi, soprattuto per quello che concerne gli aspetti piscologici ed etici dell’attività medica.

La seconda parte del documento riguarda i problemi bioetici della chirurgia ricostruttiva, ossia quella parte della chirurgia che corregge malformazioni congenite o causate da traumi demolitivi con l’obiettivo principale di ripristinare le funzionalità e poi anche di migliorare l’immagine dei pazienti gravemente menomati. Oggi oltre a trapianti di tessuto osseo, muscoli, segmenti vascolari, cute, denti ecc., si effettuano trapianti di tessuti composti, di arti superiori e inferiori, dita, piede, viso, parete addominale, laringe, utero.

Anche se, in generale, questi interventi sono volti a migliorare al salute ed il benessere del paziente è importante, seconod gli esperti, valutare accuratamente i pro e i contro di tali interventi.

Perciò è necessaria, prima dell’intervento, una consulenza psicologica sia per il apziente che per la sua famiglia, a causa delle complesse problematiche che coinvolgono rischi e benefici.
L’accento viene messo sulle problematiche del rigetto: infatti, dopo un trapianto, il paziente può essere costretto a prendere questi farmaci anche per tutta la vita.

Anche inq eusto ambito il comitato auspica una maggiore informazione, con campagne massicce sul tema e una normativa ad hoc che garantisca il consenso o dissenso “parziale” alla donazione degli organi esterni.

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