Con l’olio che buttate via da una scatoletta di tonno è possibile tenere acceso il computer per 40 minuti.
Lo consente il sistema Olly, ed è un progetto per la raccolta di olii esausti e la produzione di energia elettrica.
Disperdere l’olio esausto nelle acque, che è il modo in cui in genere lo buttiamo via, non solo è un gesto che inquina, ma un’occasione persa per produrre energia elettrica in maniera sostenibile. Un nuovo sistema per il riutilizo degli olii esausti ne è la dimostrazione: infatti è l’innovativo progetto, che si chiama Olly, attraverso la raccolta di olii esausti e l’utilizzo di un’innovativa tecnologia, produce energia elettrica sostenibile.
Il progetto, già attivo in Austria dal 1999, con più di un milione di utenze domestiche servite, parte anche in Italia, con una capillarizzazione speciale in Toscana, dove parte in questi giorni un progetto che coinvolge la Coop e diversi comuni.
Sono oltre 210 milioni all’anno i litri di olio che buttiamo via. Olly distribuisce un contenitore, una sorta di secchiello giallo, in cui è possibile inserire 3 kg di olii di scarto della nostra cucina. Il contenitore può essere poi portato nei punti di raccolta da dove viene poi trasferito allo stabilimento in cui avviene la lavorazione. Dalla lavorazione risulta la produzione di energia elettrica pulita. Il contenitore in plastica, poi, viene lavato e riimmesso nel circolo, evitando sprechi e produzione di plastica non necessaria.
Le zone coinvolte della Toscana sono quelle di San Miniato, Taverne d’Arbia e Siena. L’accordo firmato a giugno ha coinvolto Provincia e Comune di Siena, Comune di Sovicille, Sienambiente, Nova Estra e Legambiente. Sono coinvolte, per la raccolta dell’olio, quattro Coop in cui è possibile portare l’olio esausto.
Il sistema prevede sia accordi con le utenze domestiche che accordi con le utenze industriali. E’ possibile contattare per accordi attraverso il sito.