Nel corso del 2013 nella UE-28 membri, sono stati installati 11.159 MW di nuova capacità di energia eolica, registrando una flessione dell’8% rispetto al 2012. Attualmente le installazioni in Europa ammontano a 117.289 MW, equivalenti circa all’8% della domanda di elettricità dell’Unione, e ulteriori 4.188 MW nel resto d’Europa. Questo è quanto emerge dal rapporto Wind in power 2013 pubblicato da Ewea (European Wind Energy Association), che sottolinea come mercati precedentemente sani come quelli di Spagna, Italia e Francia abbiano registrato rispetto al 2012 flessioni decisamente significative: -84%, -65% e -24%.
Questo ha comportato un cambiamento nella distribuzione degli impianti, che nel 2013, diversamente agli anni precedenti, si sono concentrati prevalentemente in due soli paesi, Germania e Regno Unito, con il 46% di nuove installazioni. La causa di questo fenomeno andrebbe ricercata secondo Justin Wilkes, Vice Amministratore Delegato di EWEA ne “l’impatto negativo del mercato e nell’incertezza normativa e politica che sta investendo tutta l’Europa. Ma non solo. Il quadro legislativo instabile per l’eolico sta mettendo a rischio gli investimenti, la crescita verde, i posti di lavoro e la sicurezza energetica”.
Nonostante il brusco calo, l’energia eolica è la tecnologia che ha raggiunto maggiori installazioni nel 2013 (il 32% del totale di capacità di potenza), fornendo 11,2 GW, seguita dal solare fotovoltaico (31%, 11 GW) e dal gas (21%, 7,5 GW). In generale gli impianti di energia rinnovabile hanno rappresentato il 72% delle nuove installazioni, con una capacità di potenza di 25 GW rispetto ai 35 GW totali, pari al 70% in più del 2012, mentre risultano in calo i nuovi impianti di produzione energetica a base di petrolio, carbone, nucleare. Se guarda al recente passato, dal 2000, oltre il 28% della nuova capacità installata proviene dall’energia eolica, il 55% dalle rinnovabili in generale e il 92% dalla combinazione di rinnovabili e gas.
Nel 2000 la produzione di energia eolica si attestava sui 3,2 GW, circa il 2,4% della potenza energetica totale, mentre a distanza di 13 anni la potenza installata è pari a 117,3 GW, provenienti dall’onshore (110,7 GW) e dall’offshore (6,6 GW), con un tasso d’aumento annuale progressivo del 10%. La Germania si conferma il paese europeo con la maggiore capacità di potenza installata (3.238 MW), seguita da Regno Unito (1.883 MW) Polonia (894 MW), Svezia (724 MW), Romania (695 MW), Danimarca (657 MW), Francia (631 MW) e Italia (444 MW). Quindici Paesi del vecchio continente, fra cui anche Polonia e Romania) presentano più di 1 GW di capacità installata, mentre 8 ne hanno più di 4GW.
“È fondamentale che i Capi di Stato durante il Consiglio di marzo ribadiscano l’impegno dell’UE per le energie rinnovabili e stabiliscano target vincolanti e ambiziosi al 2030 per gli Stati membri. La debole proposta della Commissione sul pacchetto clima ed energia per il 2030 non restituirà stabilità al settore dell’energia eolica” ha spiegato Justin Wilkes.