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Crescita della domanda energetica: le rinnovabili possono stare al passo?

Scritto da Micaela Conterio il 02.09.2013

Che il consumo mondiale di energia crescerà è un fatto. Ma di quanto? Secondo i dati forniti dall’americana Energy Information Administration (EIA) nell’International Energy Outlook 2013 (IEO2013), l’incremento nei prossimi 30 anni sarà del 56%, passando da 524 quadrilioni di unità termiche britanniche (BTU) del 2010 a 820 quadrilioni di Btu nel 2040,  con una domanda di energia maggiore rispetto alla produzione effettiva. Incremento trainato soprattutto dalla crescita della prosperità economica, e quindi dei consumi, in Cina e India. “Da sole infatti – spiega il capo dell’EIA Adam Sieminski – rappresentano circa la metà dell’incremento complessivo del consumo di energia mondiale fino al 2040. Con forti ripercussioni  sui mercati energetici mondiali”. Fortunatamente, però, secondo Sieminski, le tecnologie verdi saranno quelle che cresceranno di più: i bioliquidi registreranno + 28% mentre le altre rinnovabili + 15%. Cresceranno anche i combustibili fossili (carbone +27% e gas naturale +23%) e il nucleare (+ 7%). Si tratta solo di capire se le rinnovabili riusciranno a soddisfare il picco di domanda.

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Secondo il Report, nonostante le rinnovabili e l’energia nucleare siano le fonti di energia in più rapida crescita al mondo (+ 2,5% annuo) e sebbene i combustibili fossili continueranno a fornire gran parte (quasi l’80%) dell’energia utilizzata in tutto il mondo, si stima che il loro consumo diminuirà dal 34% del 2010 al 28% nel 2040. Di questi, il gas naturale sarà quello in più rapida crescita, con un aumento annuo del consumo globale dell’ 1,7% . Il consumo di carbone crescerà più velocemente di quello dei combustibili liquidi fino a dopo il 2030, a causa di aumenti del consumo in Cina mentre sarà più tiepida la crescita della domanda nei paesi OCSE. 

Inoltre, stime alla mano, circa l’80% del previsto aumento della produzione di elettricità rinnovabile sarà rappresentato da energia idraulica ed eolica. Dei 5.400 miliardi di kilowattora di rinnovabile di nuova generazione, il 52% sarà costituito da energia idroelettrica e il 28% dal vento. L’82% della crescita della produzione idroelettrica avverrà nei paesi non OCSE, mentre il 52% della crescita della produzione eolica in quelli OCSE.

Le proiezioni fornite, quindi, sembrerebbero essere promettenti, il tutto avvalorato anche dal Report del Worldwatch Institute, relativo al 2012, contenente i dati sulla produzione di energia solare ed eolica. Rispetto al 2011, il consumo di energia solare è aumentato del 58%, toccando i 93 terrawatt – ore (TWh) , e quello di energia eolica del 18%, circa 521 TWh . 

Il fotovoltaico, registra un incremento di capacità installata pari a + 41%, con i 100 GW di impianti nel mondo: i paesi con la maggiore potenza fotovoltaica istallata sono Germania (32,4 GW) e Italia (16,4 GW), seguiti a distanza da Stati Uniti e Cina (circa 7 GW). L’Europa, infatti, si conferma superiore  in termini di potenza istallata con il 76% del totale nel 2012. 

Discorso analogo va fatto per l’eolico, che registra un incremento di capacità installata pari a +18,9%, con 284 GW di impianti nel mondo: in linea con questi ultimi anni, la maggior parte della nuova capacità installata è concentrata in Cina e negli Stati Uniti, rispettivamente 75,3 GW e 60 GW. L’Unione Europea ha superato un importante traguardo con i 11,9 GW di nuova capacità istallata che le ha consentito di raggiungere la quota di 106 GW, pari al 37,5% del mercato mondiale. Germania e Spagna sono rimaste più grandi mercati eolici in Europa, con un incremento di capacità installata rispettivamente di 31,3 GW e 22,8 GW , rispettivamente, seguite da Il Regno Unito (1,9 GW) e Italia (1,3 GW).

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