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Una sostenibilità tutta da imparare

Scritto da Claudia Zucca il 19.10.2010

Se prendi la suburbana da Bologna a Casalecchio di Reno ti ritrovi presto immerso in una periferia di cemento, dove qualche ciuffo di verde spunta casualmente tra i mattoni e qualche cicala fa capolino d’estate tra i rifiuti sui cigli delle strade.

Ma questo è considerato normale, Bologna è una città, Bologna è una metropoli. Mica possiamo essere tutti sognatori come il Marcovaldo di Calvino che coglieva i funghi in città!

Se prendi il treno dalla Great London (la periferia) verso la City, ti ritrovi subito immerso nel verde. Le villette monofamiliari sono schierate imperantemente lungo tutti i binari, ma al contempo sono sempre sovrastate da giardini, orti, a volte campi. Non è difficile vedere uno scoiattolo che salta di ramo in ramo e le varietà di uccelli sono infinite. Non è forse Londra una metropoli? Lo è, ed è ben più grande di Bologna, Milano e perfino Roma. Londra è una città sostenibile.

Il centro della City è costellato dai famosi parchi e dove i parchi non arrivano, comunque ci sono filari di alberi o lussureggianti aiuole. Nei parchi non ci sono zoo, ma un copioso numero di animali di ogni genere che vive libero ed indisturbato.

I cigni di S. James Park sono famosi per la loro aggressività,  ed i rossi scoiattoli dell’immaginario collettivo sono stati soverchiati dai grigi, più grossi e più potenti per una Darwiniana legge della sopravvivenza, ma un occhio più curioso sarà felice di andare a conoscere gli enormi pellicani ormai naturalizzati.

Nelle zone suburbane della Great London la notte girano libere le volpi, sono grosse, grigie, ma con la punta della coda bianca.Vederle è normale per tutti e solo i turisti si fermano incantati. I simpatici animali sono perfettamente a loro agio e non hanno la minima paura dell’uomo, perchè mai gli è stato torto un pelo dai loro vicini di casa a due zampe. Appena fuori dal centro ci sono interi stormi di uccelli, conigli e cerbiatti ed i bambini imparano a conoscere gli animali veri e non solo le illustrazioni dei libri.

Sicuramente una tale compenetrazione tra città e campagna è frutto di politiche intelligenti volte ad una completa sostenibilità ambientale; ma non è solo questo. Londra per esempio non brilla certo per la miglior raccolta differenziata, e non è certo comparabile alla Germania per quantità di materiale riciclato o politiche anti inquinamento.

La sua quotidiana sostenibilità non è frutto di uno studio urbanistico del territorio, nè di illuminate Vittorie o Elisabette, è un fatto culturale.

A nessun inglese verrebbe in mente di cementificare il cortile dietro casa, e nessun inglese sceglierebbe un appartamento potendo permettersi una villetta monofamiliare. Perfino dentro la City i palazzi non sono tanti e sono comunque spesso sormontati da meravigliose terrazze. In più a nessun inglese verrebbe in mente di mettere il veleno per le volpi perchè gli mordicchiano le sedie del giardino. In quasi tutte le case ci sono i topi, ma nessuno fa la derattizzazione, al massimo usano le trappole a colla dei cartoni animati ed i topolini, che possono vivere liberi ed indisturbati in campagna, raramente si manifestano nel loro disgustoso alterego urbano, come grosse pantegane piene di malattie.

La conquista di uno spazio vitale più umano e più vivibile, parte da noi. Non è qualcosa da delegare ai grandi della politica, ma è un impegno quotidiano, fatto di delicatezza rispetto attenzione e cura.

Una cura di cui le città italiane hanno un disperato bisogno.

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