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Nella Georgia del Sud si prepara la più grande eradicazione di ratti della storia

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 13.02.2012

L’eradicazione di ratti più grande della storia sta per essere effettuata su un arcipelago inglese nell’Atlantico del Sud.

I ratti, presenti a milioni sulle isole, si nutrono di uccelli e delle loro uova. Questo ha messo seriamente  a  repentaglio l’esistenza di molte specie, anche da allevamento.
Il progetto prevede di sterminarli tutti nei prossimi cinque anni. Due elicotteri hanno già raggiunto un’isola e saranno utilizzati per l’operazione sperimentale che riguarderà una sola area, che verrà monitorata fino al 2013: se l’eradicazione avrà avuto il successo sperato si procederà nel resto delle isole dell’arcipelago. I ratti dovranno essere eradicato da un territorio di 800 chilometri quadrati.

Il professor Tony Martin, dell’Università di Dundee e direttore del progetto ha dichiarato a Theguardian: “Uccidere questi topi su un isola come la Georgia del Sud è una sfida. Se si sottovaluta la loro capacità di sopravvivere e di stare lontano dal pericolo, si fallirà. La presenza dei ratti rende impossibile l’allevamento della stragrande maggioranza di uccelli  in Georgia del Sud.

I ratti sono andati praticamente ovunque tranne che sulla costa meridionale dove fa molto freddo.
“Quello che ci accingiamo a fare sarà invertire due secoli di impatti umani sull’isola.”

Questi ratti hanno raggiunto l’isola 200 anni fa con le grandi imbarcazioni e hanno portato devastazione fra i piccoli uccelli che popolavano l’isola.

Il professor Martin è convinto che la pispola, un piccolo uccello che popolava l’isola una volta, sarà salvo dall’estinzione grazie a questa operazione.  Dieci anni fa era stato stimato che ne rimanevano da 3.000 a 4.000 coppie, ma da allora i ratti hanno invaso ancora di più il loro territorio.

“La pispola è la specie di punta. E’ probabilmente quella che risponderà il più rapidamente alla rimozione, ma è solo una delle circa 18 specie che si stima saranno influenzate positivamente”, ha concluso.

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