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Il senato eviti un altro naufragio nel Santuario dei cetacei

Scritto da Renzo Moschini il 20.01.2012

Il naufragio del Giglio ha riproposto drammaticamente l’irrisolto problema della navigazione che significa in soldoni una diversa e adeguata gestione  del mare e della costa.
Per questo si susseguono in questi giorni oltre alle denunce le proposte, le richieste allo stato, alle regioni, agli enti locali perché da ora  in avanti e specialmente nelle aree di maggior pregio,  ma anche a maggior rischio, come appunto nel Santuario dei Cetacei, le cose cambino.
Il naufragio ha portato alla luce non solo viltà, ma anche un quadro in cui i rischi non erano così invisibili;ed in particolare la sconcertante realtà e cioè che i grandi parchi e aree protette che devono vedersela con rotte a rischio e non solo di naufragi, ma di sversamenti di veleni e altro ancora di fatto contano quanto il due di briscola.
Il ministero infatti i parchi, specialmente marini, li tiene alla cavezza e al senato si è ripresa la discussione di un testo che prevede di tagliar fuori del tutto le regioni dalla partita. Un tempismo ammirevole e un senso della realtà che impressiona.
Resta al momento solo la speranza che il ministro Clini che con i parchi ha sicuramente maggiore dimestichezza di chi l’ha preceduto, corra ai ripari a cominciare dal Santuario dei Cetacei dove è buio pesto. Se al Senato se ne fossero dimenticati –come sembra- del santuario fanno parte anche tre regioni Liguria, Toscana e Sardegna che guarda caso hanno anche la pretesa di volersene occupare.
Renzo Moschini

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