Comunicato stampa – Come è ben noto, le strade di penetrazione nelle valli del Parco e dell’Area Contigua,costituiscono un reale e serio problema per le attività di conservazione della natura e delle specie animali in particolare. Per questo, in passato, l’Ente Parco ha provveduto a chiuderne alcune e tentato di chiuderne altre, chiamando alla collaborazione i comuni interessati. Non sempre, purtroppo, raggiungendo il risultato auspicato.
Infatti, ad oggi, ancora troppe sono le strade sterrate aperte al traffico motorizzato o chiuse soltanto con ordinanza sindacale, difficile o praticamente impossibile da far rispettare.
Il traffico motorizzato sulle strade forestali costituisce un reale e grave pericolo per la fauna protetta e, specialmente, per le specie più rare e preziose come l’orso bruno marsicano, che vede invaso il proprio habitat da fuoristrada, quad e mototrail che creano grande trambusto, rumore e disturbo, danneggiando anche boschi, prati e pascoli. Così gli animali vengono scacciati dai luoghi di loro abituale dimora, determinandone la dispersione e l’assunzione, a volte, di comportamenti inusuali.
Senza dire che la presenza incontrollata di questi mezzi determina sicuro disturbo anche alle attività escursionistiche, sulle quali si basa buona parte del turismo della zona.
L’Ente Parco, nel quadro delle attività del Progetto Life Arctos, ha elaborato, d’intesa con i partner e in particolare con il CFS che è titolare della relativa azione, un piano di assetto e di gestione di queste strade, che dovrebbero essere sbarrate e utilizzate esclusivamente dai cittadini naturali del luogo, e previa autorizzazione, per ragioni di lavoro o di esercizio di diritto di uso civico.
E allora, l’Ente Parco plaude alla iniziativa di alcuni abitanti di Scanno, riportata dalla stampa nei giorni scorsi, che sollecitano la chiusura della strada delle sorgenti del Tasso e ne apprezza molto lo spirito che la distingue.
In passato, in occasione di incontri e riunioni di lavoro, il Parco ha avuto peraltro modo di segnalare la questione, per cui l’auspicio è che il Comune possa presto adottare un così importante provvedimento, segnando in modo assolutamente positivo l’esordio della nuova Amministrazione nella gestione del territorio.
L’auspicio è anche che tutti gli altri comuni del Parco e dell’Area contigua coinvolti, aderiscano alle proposte del Parco e del CFS, dimostrando così lungimiranza e capacità di partecipazione alla conservazione della natura e , nel contempo, di tutela degli interessi degli abitanti locali titolari di diritti di uso civico, da esercitare in modo regolamentato e organizzato.
Le strade sterrate non si devono chiudere assolutamente, anzi, devono
servire per il soccorso agli aventi diritto : Animali , Ambiente, e Umani in
difficoltà.
Queste strade si devono manutenzionare, e liberarle dalla vegetazione in
eccesso, periodicamente, si devono mantenere in buon essere; ci sono tanti disoccupati, è la volta buona di impiegarli per sistemare questi luoghi.
Da un Amico che vive nel Parco d’Abruzzo, ho saputo che ci sono migliaia di
ettari di noceti che non vengono sfruttati, perché il sottobosco è ricoperto di
rovi e di erbacce, potreste farle togliere, impiegando la mano d’opera dei
disoccupati, e creare il lavoro che mancava; i noceti potrebbero di sicuro rappresentare una valida risorsa da sfruttare, sia dal punto di vista alimentare , che di
lavoro per Tanti.
Per ciò che concerne la vigilanza si potrebbe optare anche per la sorveglianza
satellitare e/o con i droni, non siamo più nel Medio Evo, oggi c’è l’elettronica,
e si può fare quasi tutto, basta avere la volontà di fare e di fare bene.
Per ciò che concerne i mezzi fuoristrada non autorizzati, fate emanare una
Legge, che vieti in assoluto l’accesso al Parco con i mezzi suddetti : auto e
moto fuoristrada , quad, mountain bike; nel Parco ci si deve accedere solo a
piedi, per escursioni, e per visite guidate, osservando il divieto assoluto di accendere
fuochi.
Nel Parco solo e soltanto le Persone Autorizzate, possono e devono entrare
con mezzi a motore : Corpo Forestale dello Stato, Vigili del Fuoco, Polizia e
Carabinieri, Guardia Parco.
Devono essere vietate in assoluto sia la caccia che la pesca, perché un
Parco deve avere la funzione di un polmone vitale, sia per la fauna, che per la
flora, e deve restare tutto incontaminato, senza prelievo/uccisione di alcun Animale,
a qualsiasi ordine zoologico Esso appartenga.
Anche le deroghe per alcuni tipi di caccia di selezione, devono essere
vietate in assoluto; la caccia di selezione deve essere esercitata soltanto dai predatori
naturali : il lupo, la volpe, i rapaci , i rettili.
L’Uomo deve solo tutelare il Parco, con ogni mezzo a disposizione, per il
plauso del Turismo e dei Naturalisti.
Con una Politica seria e professionale applicata al Parco, il Territorio
potrebbe guadagnarci in immagine, e portare Turismo ed incrementare positivamente
l’economia locale.