Gaianews

Orso marsicano morto di tubercolosi, ministro Galletti risponde a Gaianews.it

Gaianews.it ha intervistato il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e il Direttore Generale della Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della Salute, Gaetana Ferri

Scritto da Federica di Leonardo il 14.05.2014

Dopo la morte a marzo di una femmina di orso marsicano è sempre più urgente che le istituzioni rispondano alla domanda su chi abbia la responsabilità della gestione del rischio sanitario dell’orso marsicano. Gaianews.it ha intervistato il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e il Direttore Generale della Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della Salute, Gaetana Ferri. Le posizioni dei due ministeri sulla questione sono non completamente coerenti. Il 22 maggio è prevista la seconda riunione in assoluto del Tavolo Tecnico Sanitario da quando fu istituito nel 2012 in seno al Ministero della Salute e su richiesta della Regione Abruzzo nell’ambito del progetto europeo Life Arctos. All’ordine del giorno anche questo argomento sul quale si attende quindi anche il parere dei tecnici.

Foto Carlo Romano    www.carloromanoart.com

Foto Carlo Romano www.carloromanoart.com

Ma ripercorriamo i fatti. Una femmina di orso marsicano è morta in marzo a causa di una infezione da tubercolosi bovina. Secondo il referto è molto probabile che l’infezione provenga dalle vacche che pascolano allo stato brado nel Parco d’Abruzzo.

Nel 2012 un focolaio di tubercolosi bovina in una mandria in un paese al confine con il Parco venne mal gestito. Un audit del Ministero della Salute ha dimostrato a fine 2012 che nel 2011 non tutti gli animali erano stati sottoposti alle analisi obbligatorie per la tubercolosi bovina.

Nell’ambito di un progetto europeo dedicato all’orso, il LIFE ARCTOS, l’epidemiologo Massimo Fenati e il veterinario Adriano Argenio, hanno l’incarico di redigere un piano di gestione sanitaria per la salvaguardia dell’orso, ma come emerso anche per la gestione di un’epidemia di cimurro nel 2013, si evidenziano problemi di competenze fra Ministero della Salute e Ministero dell’Ambiente e anche, secondo alcuni, un vuoto normativo.

“La tutela dell’Orso Marsicano è un impegno serio e concreto del Ministero dell’ambiente che opera in questo campo d’intesa con ministero della salute”, ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti a Gaianews.it. “Nel caso specifico valutare se i controlli in materia sanitaria sono sufficienti o meno compete al Ministero della Salute, che è coinvolto e informato di quanto sta avvenendo.
“Tuttavia, anche alla luce del Protocollo per la conservazione dell’orso marsicano sottoscritto il 27 marzo fra questo Ministero, le Regioni Abruzzo, Lazio, Molise e il Parco d’Abruzzo, vi è grande attenzione sulle ripercussioni che problematiche sanitarie hanno per la conservazione dell’orso”, ha sottolineato il Ministro. “L’argomento era in agenda da parte delle amministrazioni interessate, a maggior ragione a seguito dei fatti recenti è in corso un approfondimento da parte del Tavolo Tecnico e a brevissimo è prevista una nuova riunione presso il Ministero della Salute.”

Ma, secondo gli esperti che stanno lavorando alla stesura del Piano di Gestione Sanitaria nell’ambito del progetto europeo LIFE ARCTOS, e secondo quanto emerso durante una relazione della Società Italiana Ecopatologia della Fauna di durante il recente IX Congresso di Teriologia, esisterebbe di fatto un vuoto normativo.

Non è di questo parere il Ministro Galletti che dichiara: “Non credo si possa parlare di vuoto normativo, piuttosto vi è una valutazione complessiva delle modalità di monitoraggio delle patologie. Nello specifico del recente focolaio di cimurro si è provveduto con una campagna di sensibilizzazione e vaccinazione, finanziata anche con risorse provenienti dal Life Arctos, proprio per l’impatto che questa patologia può avere sull’orso.
“Da questo punto di vista si è riscontrata una buona attenzione e impegno da parte delle Regioni interessate. Oltre alle investigazioni in corso da parte degli istituti zooprofilattici e dei veterinari, molto è anche possibile fare con una buona applicazione delle norme esistenti in materia di polizia veterinaria e di contrasto al randagismo canino, ivi inclusa l’attività di sensibilizzazione per la piena attuazione di quanto previsto come anagrafe canina”.

Secondo il Direttore Generale della Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del Ministero della Salute, Gaetana Ferri invece: “La bozza di piano di gestione sanitaria che la regione Abruzzo sta redigendo nell’ambito dell’azione C2 prevede la sorveglianza delle malattie infettive nel bestiame domestico, negli animali da compagnia e in quelli selvatici. Tuttavia è bene precisare che i criteri con cui sono state individuate le malattie infettive da sottoporre a sorveglianza nell’ambito di questo piano non coincidono con i criteri che rispondono alle esigenze di tutela della sanità animali e salute pubblica, ha spiegato il Direttore. “Ad esempio per le virosi canine (cimurro e parvovirus per esempio) come per altre malattie non sono previsti piani di controllo ufficiali né l’obbligo di denuncia di malattia ai sensi del Regolamento di Polizia Veterinaria. Questa differente impostazione pone certamente alcuni problemi sia di tipo logistico che normativo e le operazioni di sorveglianza complicate e di difficile esecuzione.
“Pertanto – conclude Ferri – per quelle malattie che ipoteticamente metterebbero a rischio la conservazione dell’Orso marsicano è necessario che sia attivata una auspicabile sinergia tra i due Ministeri, sinergia di cui dovrà farsi promotore il Ministero dell’Ambiente a cui deve essere ricondotta la competenza primaria in materia di conservazione delle specie. Solo in quest’ottica potranno svilupparsi anche percorsi di integrazione alla normativa vigente.”

© RIPRODUZIONE RISERVATA