Salviamo l’Orso richiama ancora le autorità perchè rispettino gli impegni presi nei protocolli firmati a più riprese negli anni e perchè venga scongiurata la scomparsa di questo orso unico al mondo che vive solo nell’Appennino centrale.
E’ di pochi giorni fa la notizia della morte di un cucciolo di orso e solo di ieri quella di nuovi casi di tubercolosi bovina nel Parco. Si tratta di due notizie ravvicinate che preoccupano seriamente la onlus impegnata nella protezione del plantigrado marsicano. Inoltre l’associazione denuncia le nuove norme del calendario venatorio di quest’anno che ancora una volta non rispettano le necessitano dell’orso in un periodo delicatissimo in cui si prepara per il letargo.
Il piccolo di orso marsicano ritrovato appena fuori dalla Zona di Protezione Esterna del Parco d’Abruzzo era un femmina: le cause non sono state desumibili ad un primo esame e si resta in attesa dei risultati dell’esame necroscopico. Nessuna ipotesi può essere per ora esclusa, secondo quanto riporta il Parco in un comunicato.
Salviamo l’Orso ha reso inoltre noto che il Presidente del Parco, Antonio Carrara, avrebbe dichiarato che sono stati rilevati ancora due casi di tubercolosi bovina nel comune di Gioia dei Marsi, tristemente noto dal 2012 perchè le mandrie degli allevatori di questo paese sono infette dalla tubercolsi che, come dimostrerebbe la morte di una femmina di orso marsicano quest’anno, sarebbe in grado di uccidere un orso.
Per questo Salviamo l’Orso, nel suo comunicato, chiede “al Ministero della Salute e ai Servizi veterinari regionali un piano per l’eradicazione definitiva dell’infezione”.
“Rimaniamo ora in attesa delle decisioni degli enti,” continua il comunicato di Salviamo l’Orso, “dal Ministero della Salute ai Servizi veterinari regionali all’ASL competente per territorio , decisioni che non possono più essere rimandate per la definitiva bonifica dei pascoli dell’area, provvedimenti che vanno presi rapidamente e senza tentennamenti visto che la situazione si trascina ormai cosi da tre anni a questa parte.”
Riguardo al nuovo calendario venatorio Salviamo l’Orso si appella al nuovo assessore Pepe “affinché nel calendario venatorio di quest’anno vengano ripristinate ed eventualmente ampliate le misure di mitigazione già previste lo scorso anno nell’areale dell’orso e in special modo nella ZPE del PNALM, dove l’apertura della caccia al cinghiale non deve avvenire prima del primo di novembre e la tecnica della braccata deve essere vietata.”
“La Regione Abruzzo che ha firmato un Protocollo per una serie di azioni prioritarie a favore della conservazione dell’orso nel Marzo scorso , insieme a Lazio, Molise e Ministero dell’Ambiente, se n’è già dimenticata?” conclude Salviamo l’Orso.