Gaianews

Ebola, OMS: “situazione in rapida evoluzione”

Medici senza Frontiere ha già inviato personale e medicine per affrontare l'epidemia, che si sta diffondendo sempre più rapidamente

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 28.03.2014

E’ emergenza per l’epidemia di Ebola in Guinea. A dichiararlo l’Organizzazione Mondiale della Sanità che attraverso un tweet ha fatto sapere che la situazione è in rapida evoluzione.

Le zone boschive, poco raggiungibili, le scarse condizioni igieniche e il fatto che anche gli animali, soprattutto i pipistrelli possono essere vettori dell’infezione stanno facendo sì che il virus di Ebola si stia diffondendo velocemente.

Il virus ebola

Medici senza Frontiere ha inviato già 24 persone per prestare i primi soccorsi. L’Ebola è un virus che resta in incubazione fra i due e i 20 giorni. I primi sintomi sono simili a quelli della malaria e questo non gioca a favore di una rapida diagnosi che invece sarebbe utile per contenere le epidemie. Dopo i primi sintomi, febbre, diarrea, rush cutanei, il virus può provocare emorragie e portare alla morte. La mortalità è altissima: quella registrata nell’epidemia in Guinea è di circa il 70%.

Ad oggi l’Oms parla di 86 casi sospetti e 60 decessi. L’altissima mortalità e la grande contagiosità sono fra i motivi per cui il virus si espande velocemente. I famigliari che accudiscono il malato e gli operatori sanitari hanno un’altissima probabilità di essere contagiati. E questo è il motivo per cui spesso i medici fuggono invece che prestare soccorso. Il contagio avviene attraverso il contatto diretto e le secrezioni corporee anche fra uomini e animali.

Il personale sanitario dovrebbe prestare le cure sempre con guanti e tuta protettiva per evitare il contagio. Inoltre i malati dovrebbero essere messi in camera di isolamento, ma non sempre questo è possibile. Non esistono cure o vaccini per questa malattia. Quando le emorragie diventano più intense spesso purtroppo non c’è più nulla da fare e i medici non possono fare altro che accompagnare il morente. 

Anche i funerali tradizionali sono un problema in Guinea, perchè prevedono il lavaggio del defunto da parte dei famigliari che diventa un’occasione pericolosissima di contagio.

La 24 persone inviate da Medici senza Frontiere sono  medici, infermieri, logisti ed esperti di salute e igiene e saranno raggiunti da altri membri dello staff che saranno loro di supporto.

I medici dovranno individuare i malati di Ebola e metterli in isolamento nel tentativo di curare più persone possibile. Msf  ha già creato una struttura d’isolamento a Guéckédou e ne sta approntando un’altra a Macenta, nella regione Forestière nel sud della Guinea.

Altre squadre si stanno muovendo per monitorare il territorio delle zone dei paesi confinanti, in particolare la Sierra Leone e la Liberia.

Msf, oltre al personale ha inviato 33 tonnellate di materiale in Guinea su due aerei cargo in partenza da Belgio e Francia, contenenti medicine, equipaggiamento medico e materiale necessario per l’isolamento dei pazienti e per adottare le misure sanitarie e proteggere il personale.

L’ultima epidemia di ebola ha ucciso decine di persone nell’estate del 2012 in Uganda e Repubblica Democratica del Congo. Da quando è stato scoperto nel 1976, sono stati registrati circa 2.200 casi di cui 1.500 sono stati fatali. Non è però escluso che altri casi o focolai si siano diffusi senza che nessuno lo venisse a sapere perchè le zone sono spesso isolate e poco raggiungibili e questo è purtroppo un altro punto di svantaggio nella lotta di questo temibile virus. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA