Non sarebbe troppo lontano il giorno in cui si potrà diagnosticare un tumore al fegato grazie alle analisi de sangue. I ricercatori dell’Institute of Molecular and Cell Biology di Singapore hanno scovato tre geni che potrebbero fungere da marcatori del cancro al fegato in fase iniziale. La scoperta potrebbe essere utile per tutti coloro che soffrono di epatite e cirrosi epatica se non dunque ad alto rischio per lo sviluppo del tumore. La ricerca è stata presentata a Londra dell’European Association for the Study of the Liver (Easl, l’associazione europea per lo studio del fegato).
In due differenti studi i ricercatori hanno prima isolato i tre geni e poi avuto conferma che variano quando c’è un’alta probabilità che si sia sviluppato un cancro al fegato. Secondo i ricercatori i tre geni possono identificare un tumore con un’accuratezza che arriva fino all’82 per cento. Addirittura i marcatori potrebbero essere utili per predire l’andamento della malattia.
Secondo gli esperti una diagnosi tempestiva potrebbe essere determinante per il trattamento del tumore che è uno fra i più aggressivi e che risponde meglio solo con un intervento chirurgico in fase iniziale.
Il test del sangue non è ancora disponibile per uso clinico, ma secondo gli esperti i dati lasciano ben sperare che sarà presto disponibile per la diagnosi sugli uomini.
Secondo gli esperti, soprattutto per chi soffre di epatite e di cirrosi epatica, che in condizioni normali dovrebbe sottoporsi a ecografia almeno ogni 4 o 6 mesi, la soluzione del test del sangue potrebbe essere una svolta, anche per aumentare il tempo di sopravvivenza libera da progressione dopo i 5 anni.
Negli ultimi anni al ricerca ha fatto passi avanti e la sopravvivenza dopo 5 anni nel nostro Paese è raddoppiata.
Anche la cura dell’epatite ha fatto passi da gigante, essendo stato sviluppato un farmaco che di fatto la guarisce. Il farmaco però è molto costoso e i medici in Europa si stanno interrogando con quale tipo di prorità i pazienti accederanno alle cura.