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Sanità: gli Italiani costretti a ricorrere al privato

E' in aumento il numero degli Italiani che ricorrono alla sanità privata rinunciando a quella pubblica

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 23.07.2014

Secondo i dati dell’indagine condotta dalle commissioni Bilancio e Affari Sociali della Camera, i dati del Censis nonchè del Rapporto Pit-Salute di Cittadinanzattiva Tribunale, gli Italiani fanno sempre più ricorso ai servizi sanitari privati, sia perchè quelli pubblici sono sempre più costosi, sia perchè i tempi di attesa sono sempre più lunghi.

Secondo l’indagine conoscitiva sulla sostenibilità economica del Servizio sanitario nazionale, condotta dalle commissioni Bilancio e Affari Sociali della Camera, gli Italiani spendono 30 miliardi l’anno per la spesa privata. Non si tratta di una cifra dissimile dagli altri stati, dove però la cifra è intermediata da assicurazioni e fondi.

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Secondo i dati Censis nel 2013 la spesa sanitaria privata è aumentata del 3% rispetto al 2007. Con la crisi gli Italiani sono costretti a rinunciare ad alcune prestazioni, come il dentista, ma pagano privatamente le visite specialistiche. I motivi per cui i cittadini preferiscono rivolgersi alla sanità pubblica sono che i tempi di attesa con la sanità pubblica sono troppi lunghi e che pagando si hanno servizi più affidabili.

Secondo il Censis sarebbero 6 milioni gli Italiani che ricorrono ad un fondo sanitario integrativo e considerando i familiari si arriva ad 11 milioni di assistiti, ma la quota, come abbiamo accennato sopra, resta bassa se riferita a quelle degli altri paesi europei.

Un altro aspetto da sottolineare è il ricorso all’intramoenia: cioè pur di non attendere un tempo infinito i pazienti ricorrono alle prestazioni private che i medici possono elargire, nelle stesse sedi ospedaliere in cui operano per il Servizio Sanitario Nazionale. Secondo il Rapporto Pit-Salute di Cittadinanzattiva i cittadini ricorrono all’intramoenia perchè non hanno altra scelta e non certo perchè preferiscono pagare per il servizio.

Ecco alcune delle testimonianze giunte al Tribunale del malato: “Per prenotare una risonanza magnetica presso la Asl di Civitanova – scrive un paziente – mi hanno prospettato come tempo di attesa novembre e siamo a marzo. Privatamente, pagando 139 euro, tempo di attesa massimo una settimana”. E ancora: “Mia figlia ha necessità di effettuare una visita dermatologica perché la pediatra ha suggerito di far controllare un neo sospetto. Mi sono subito adoperato – scrive un papà – a prenotare la visita, ma l’attesa era di 11 mesi. Per curiosità ho provato a prenotare la visita in intramoenia presso il Cup del San Gallicano e l’operatrice mi ha risposto che, se volevo, potevano farla già in quel momento, ma il costo era di 110 euro. Non ho parole”.

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