Si torna a parlare di cellulari e rischi per la salute: il dibattito non sembra destinato ad esaurirsi, sulla scia dagli studi più recenti e alimentato dai risultati – spesso in evidente contraddizione – delle ricerche condotte in merito.
Secondo un rapporto presentato da un comitato di esperti norvegesi – pubblicato il 13 settembre e intitolato “Campi elettromagnetici a basso livello di radiofrequenza – una valutazione dei rischi per la salute e la valutazione delle prassi di regolamentazione. Rapporto NIPH 2012:3 -, non vi sarebbe alcuna prova scientifica che un’esposizione al campo elettromagnetico generato da telefoni cellulari e altri dispositivi di trasmissione (stazioni radio per la telefonia, trasmettitori di radiodiffusione e altri apparecchi di comunicazione) possa avere conseguenze negative sull’uomo, e provocare gravi danni alla sua salute.
Il Comitato scientifico non ha trovato prove per sostenere che i campi elettromagnetici a basso livello aumenterebbero il rischio di cancro, ridurrebbero la fertilità maschile, o provocherebbero altri danni all’apparato riproduttivo: in altri termini, non è dimostrabile una correlazione tra cellulari e alterazioni del sistema endocrino e immunitario, compresa la formazione di cellule tumorali. I telefoni cellulari (e gli altri dispositivi) non sarebbero nemmeno responsabili dell’ipersensibilità elettromagnetica.
Questo significa che si tratta di un problema immaginario? Un gran numero di studi sembra suggerire che le cause vadano ricercate altrove: telefoni cellulari, trasmettitori e altri dispositivi wireless non sarebbero direttamente responsabili. I ricercatori hanno altresì fornito una risposta al perché quando si tiene il cellulare accostato all’orecchio, la zona interessata diventa calda. Un effetto della radiazione elettromagnetica? Secondo i ricercatori norvegesi non è questa la ragione.
La pelle si riscalda leggermente a causa del calore prodotto dalla batteria e non dal trasmettitore radio nel telefono. Il campo elettromagnetico avrebbe infatti un effetto termico minimo, pressoché nullo. Allarme rientrato e stop agli allarmismi? Il Comitato sembra rassicurare in tal senso, ritenendo che la moderazione rappresenti sempre una buona norma d’uso. Ciò significa che l’esposizione non dovrebbe essere eccessiva, superiore a quella necessaria per il proprio scopo, ricordando che l’intensità di campo attorno ad un telefono cellulare è più bassa quando c’è una buona copertura.
Il Comitato ha esaminato le conclusioni precedentemente pubblicate da gruppi di esperti internazionali, i risultati di recenti studi individuali, condotti su cellule e tessuti in laboratorio, così come su animali e sull’uomo, in diversi paesi. Il materiale a disposizione è ampio, confutabile e a volte nebuloso.
Ovviamente c’è sempre un elemento di incertezza in tutte le valutazioni dei rischi, ma in questo caso, il gruppo di ricercatori ritiene che sia ridotto. Qualche dubbio potrebbe derivare dall’elevata esposizione ai dispositivi mobili nel corso del tempo, come ad esempio un uso massiccio dei telefoni cellulari per diversi decenni. Ma fino ad ora è stato impossibile compiere studi in tal senso. Il rapporto è di circa 200 pagine e include riepiloghi in norvegese e in inglese. Può essere scaricato in formato PDF all’indirizzo www.fhi.no.
bravi, passate le veline dei lobbisti delle società di telefonia! rende abbastanza da mettere a tacere la coscienza?