Secondo una nuova ricerca pubblicata su Lancet Oncology, entro il 2030 i casi di tumore nel mondo aumenteranno del 75%, con picchi di oltre il 90% nei Paesi in via di sviluppo, dove si prevede un incremento dei tumori associati allo stile di vita “occidentale” (tumori del seno, della prostata e del colon-retto).
Utilizzando le informazioni provenienti da GLOBOCAN – un database a cura dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) che fornisce stime sull’incidenza e sulla mortalità dei principali tipi di tumore a livello nazionale, classificati per età e per sesso, in 184 Paesi del mondo – lo studio condotto da ricercatori della IARC di Lione, in Francia, ha esaminato come variano i dati sui diversi tipi di cancro tra le regioni del mondo, a seconda de loro Indice di sviluppo umano (HDI). I risultati sono stati poi utilizzati per effettuare delle proiezioni sull’andamento dei tumori nei prossimi venti anni alla luce dei cambiamenti previsti nella popolosità e nell’invecchiamento della popolazione, e dei cambiamenti nei tassi d’incidenza dei sei più comuni tipi di cancro nei Paesi a medio, elevato e molto elevato livello di HDI.
I dati hanno evidenziato che – attualmente – i Paesi con un basso HDI (prevalentemente quelli dell’Africa sub-sahariana) hanno una elevata incidenza di tumori associati a infezioni, in particolare cancro del collo dell’utero e – a seconda dell’area considerata – cancro al fegato, cancro dello stomaco e sarcoma di Kaposi. Diversamente, i Paesi con un HDI elevato (come Regno Unito, Australia, Russia e Brasile) sono interessati perlopiù da tumori associati a consumo di tabacco (cancro ai polmoni), obesità e alimentazione (tumori del seno, della prostata e del colon-retto). Le proiezioni della ricerca indicano che l’aumento del tenore di vita nei Paesi a basso HDI porterà da un lato alla diminuzione dell’incidenza dei tumori correlati alle infezioni e dall’altro a un aumento dei tipi di cancro che attualmente colpiscono soprattutto i Paesi a elevato Indice di sviluppo umano. Entro il 2030, gli autori calcolano un incremento nel numero di tumori del 78% nei Paesi a medio HDI (come Sud Africa, Cina e India) e del 93% in quelli a basso HDI.
I dati GLOBOCAN del 2008 riferiscono che quasi il 40% dei casi incidenti di cancro a livello globale si verifica in Paesi con HDI molto alti, nonostante in queste aree viva solo il 15% della popolazione mondiale. Nei Paesi a medio, alto e molto alto livello di HDI, l’incidenza è in aumento per cancro della prostata e del seno, e in diminuzione per cancro dello stomaco e collo dell’utero. Per quanto riguarda il tumore del polmone, è in crescita tra le donne dei Paesi con un indice di sviluppo umano elevato o molto elevato (a causa della diffusione del consumo di tabacco) e ci si attende un suo incremento anche nei Paesi a basso HDI, a meno che non vengano applicate efficaci politiche antifumo.
“Il cancro è già la principale causa di morte in molti Paesi ad alto reddito ed è destinato a diventare una delle principali cause di morbilità e mortalità nei prossimi decenni in ogni regione del mondo”, afferma l’autore della ricerca, Freddie Bray. “Questo studio rivela la dinamicità dei modelli interpretativi del cancro in una determinata regione del mondo nel corso del tempo. I Paesi devono tener conto delle specifiche sfide che dovranno affrontare e degli interventi mirati cui dovranno dare priorità per combattere l’incremento previsto di questa patologia, attraverso opportune strategie di prevenzione primaria, diagnosi precoce ed efficaci programmi di trattamento”, conclude Christopher Wild, direttore IARC.