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Faune e flore protette dai vulcani durante le ére glaciali

Scritto da Leonardo Debbia il 11.03.2014

Un team internazionale di ricercatori ha scoperto che il vapore e il calore dei vulcani e delle rocce riscaldate hanno permesso a molte specie di piante e di animali di sopravvivere al freddo delle passate ére glaciali, aiutando così gli scienziati a comprendere la risposta di certe specie ai cambiamenti climatici.

Lo studio può risolvere un mistero di lunga data, chiarendo i modi in cui alcune specie sopravvissero, continuando ad evolversi attraverso le ére glaciali nelle regioni terrestri ricoperte dai ghiacci.

Area vulcanica in Antartide (crediti: Peter Convey, British Antactic Survey)

Area vulcanica in Antartide (crediti: Peter Convey, British Antactic Survey)

Il team, guidato da Ceridwen Fraser, dell’Australian National University, e da Aleks Terauds, dell’Australian Antarctic Division, ha studiato decine di migliaia tra descrizioni e campionature di specie di faune e flore antartiche, raccolte nel corso dei decenni da centinaia di ricercatori, scoprendo che proprio nei pressi dei vulcani è stato rinvenuto il maggior numero di esemplari.

“Il vapore connesso all’attività vulcanica può provocare la formazione di ampie cavità nel ghiaccio, al di sotto dei ghiacciai, entro cui si trovano temperature decine di gradi più calde dell’esterno. Grotte e emanazioni di vapore caldo sarebbero stati ottimi ripari dal gelo per le specie, sia animali che vegetali, durante le ére glaciali”, afferma Frazer. “Osservando gli impatti dei cambiamenti climatici passati, possiamo imparare molto nel cercare di affrontare il veloce cambiamento che stiamo causando oggi”.

Anche se lo studio è stato svolto sull’Antartide, i risultati aiutano gli scienziati a capire in qual modo le specie sopravvissero durante i vari periodi glaciali anche in altre regioni in cui si pensa non esistessero sull’intero pianeta terre con poco ghiaccio o non ne esistesse addirittura alcuna libera dai ghiacci.

In Antartide – si sottolinea – ci sono almeno 16 vulcani rimasti attivi dopo l’ultima era glaciale, 20mila anni fa.

Lo studio ha esaminato i modelli della diversità di muschi, licheni e insetti ancora presenti in Antartide ai giorni nostri.

Il professor Peter Convey, del British Antarctic Survey, afferma che circa il 60 per cento delle specie di invertebrati antartici non si trova in alcuna altra parte del mondo.

“Queste specie, ovviamente, non sono giunte sul continente di recente, ma sono presenti sicuramente da milioni di anni, dato che sono sopravvissute alle passate ére glaciali, la più recente delle quali si è conclusa 20mila anni fa”, osserva Convey.

Secondo Aleks Terauds, dell’Australian Antarctic Division, che ha visionato le analisi, i modelli osservati sono sorprendenti.

“Più ci si avvicina ai vulcani, più specie si possono trovare. Questo modello supporta la nostra ipotesi che la varietà delle specie vada accrescendosi mano a mano che ci si allontana gradualmente dalle zone vulcaniche, dall’ultima era glaciale in avanti”, afferma Terauds.

Il professor Steven Chown dell’australiana Monash University sostiene che i risultati della ricerca potrebbero aiutare gli sforzi per una guida della conservazione in Antartide.

“Sapere dove sono i ‘punti caldi’ della diversità ci aiuterà a proteggerne l’esistenza, mentre i cambiamenti ambientali indotti dall’uomo continuano a colpire l’Antartide”, dice Chown.

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