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Rare galassie nascondono indizi sull’universo primordiale

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 04.04.2013

Le rare galassie  dal buffo nome “Pisello verde”, scoperte dal grande pubblico nel 2007, potrebbero aiutare a confermare la comprensione da parte degli astronomi della reionizzazione, una tappa fondamentale nell’evoluzione dell’universo primordiale, secondo i ricercatori dell’Università del Michigan.

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La reionizzazione si è verificata  poche centinaia di milioni di anni dopo il Big Bang, con la formazione delle prime stelle e delle prime galassie. Durante questo periodo, lo spazio tra le galassie si è modificato passando da un nebbia neutra e opaca a un plasma trasparente, carico elettricamente. 

La teoria prevalente sostiene che le prime stelle massicce che si sono create nelle galassie abbiano prodotto  un’abbondanza di luce ad alta energia ultravioletta che è fuggita nello spazio intergalattico. Lì, la luce UV ha interagito con il gas idrogeno neutro creando un plasma di elettroni carichi negativamente e ioni di idrogeno caricati positivamente.

“Pensavamo che fosse successo così, ma quando abbiamo guardato le galassie vicine, questo modello non corrispondeva. E quindi abbiamo cominciato a cercare galassie che mostrassero segni di fughe di gas”, ha detto Anne Jaskot, uno studente di dottorato in astronomia.

Jaskot e Sally Oey, professore associato di astronomia hanno deciso di guardare alle galassie “pisello verde”, il cui nome deriva proprio dalla forma tonda e dal colore verde, che ricorda appunto il legume.

“Queste galassie sono compatte e molto simili alle prime galassie nell’universo”, ha detto Jaskot. “La nostra analisi mostra che qui possono esserci state perdite di radiazioni ionizzanti.”

I ricercatori si sono concentrati su sei di queste galassie, che si trovano tra un miliardo e cinque miliardi di anni luce di distanza. Hanno studiato le loro linee di emissione come rilevato dalla Sloan Digital Sky Survey. Le linee di emissione mostrano come la luce interagisca con la materia, e in questo caso, hanno aiutato gli astronomi a comprendere la relazione tra le stelle e il gas in queste galassie.

Gli scienziati hanno studiato quanta radiazione avrebbero dovuto produrre le galassie e hanno scoperto che una parte di essa si deve essere dispersa nello spazio intergalattico.

“Un’analogia potrebbe essere che è come se si versasse del liquido su una tovaglia. Se il liquido arriva ai bordi della tovaglia c’è una buona possibilità che arrivi anche a terra”, ha detto Jaskot. “Stiamo pensando al gas come la tovaglia e stiamo calcolando quanta luce ha assorbito. Ne ha assorbita molta, la galassia è satura e quindi è molto probabile che si sia rovesciata oltre i bordi”. 

Secondo gli esperti quindi le galassie “pisello verde” potrebbero essere importanti per comprendere l’evoluzione del cosmo circa 13 miliardi di anni fa. 

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