Sono quasi mille gli esopianeti individuati finora e molti altri attendono di ricevere la “patente di esopianeti”. E sono passati nove anni da quando il primo fu identificato e fotografato. Si trattava del compagno planetario della nana bruna 2M1207. Questo esopianeta fu ripreso dal Very Large Telescope che oggi aggiunge ai suoi un altro primato: quello di avere fotografato l’esopianeta più leggero.
“L’ immagine diretta dei pianeti è una tecnica estremamente impegnativa, che richiede gli strumenti più avanzati, sia a terra che nello spazio”, spiega Julien Rameau dell’Institut de Planetologie et d’Astrophysique de Grenoble, Francia, primo autore del documento che annuncia la scoperta. “Solo pochi pianeti sono stati direttamente osservati finora, rendendo ogni singola scoperta un’importante pietra miliare sulla strada per comprendere i pianeti giganti e la loro formazione.”
Questo pianeta appare con una debole luce vicino alla stella HD 95086 e si muove assieme ad essa, per questo gli esperti ritengono che sia in orbita attorno alla stella. La sua luminosità indica anche che ha una massa prevista di 4-5 volte quella di Giove.
L’immagine è stata catturata grazie allo strumento di ottica adattiva NACO, che si trova su due telescopi da 8,2 metri del VLT. Grazie a questo strumento gli astronomi sono riusciti a ottenere immagini molto nitide rimuovendo la sfocatura dell’atmosfera. Le osservazioni sono state fatte usando la luce infrarossa e una tecnica chiamata imaging differenziale, che migliora il contrasto tra il pianeta e la stella ospite.
Il pianeta appena scoperto orbita intorno alla giovane stella HD 95086 a una distanza di circa 56 volte la distanza della Terra dal Sole, il doppio della distanza fra il Sole e Nettuno. La stella è un po’ più massiccia del Sole ed è circondata da un disco di detriti. Queste proprietà hanno permesso agli astronomi di identificarla come ospite ideale di pianeti extrasolari. L’intero sistema si trova a circa 300 anni luce di distanza da noi.
Il fatto che questa stella sia così giovane, tra i 10 e i 17 milioni di anni, porta gli astronomi a ritenere che questo nuovo pianeta probabilmente si sia formato all’interno del disco di gas e polvere che circonda la stella. “La sua posizione attuale solleva questioni circa il suo processo di formazione” spiega Anne-Marie Lagrange, un altro membro del team. “Le interazioni tra il pianeta e il disco stesso o con altri pianeti potrebbero anche aver spostato il pianeta dal luogo in cui è nato.”
Un altro membro del team, Gaël Chauvin, conclude, “La luminosità della stella HD 95086 b ci fa stimare una temperatura di superficie di circa 700 gradi Celsius. A questa temperatura possono trovarsi sia il vapore acqueo che eventualmente il metano. Sarà un grande oggetto da studiare con lo strumento SPHERE sul VLT. Forse potrebbe rivelare anche pianeti interni al sistema, se esistono “.