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Scoperta stella che potrà creare fino a 50 pianeti come Giove

A circa 10 milioni di anni e 176 anni luce di distanza, TW Hydrae è relativamente vicina alla Terra per gli standard astronomici. Il suo disco di formazione dei pianeti è stato ben studiato. TW Hydrae è relativamente giovane, ma, in teoria, ha passato l'età in cui può formare i pianeti giganti

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 31.01.2013

I ricercatori della Michigan University hanno scoperto, grazie ai dati del telescopio della Agenzia Spaziale Europea Herschel Space Telescope che una stella, che ha già raggiunto l’età per cui non può più creare nuovi pianeti, in realtà ha un disco sufficiente a creare fino a 50 pianeti come Giove. 

Image credit: NASA/JPL-Caltech

Image credit: NASA/JPL-Caltech

Si chiama TW Hydrae, la stella che ha incuriosito i ricercatori dell’Università del Michigan e che hanno poi pubblicato la loro ricerca su Nature. La stella infatti, pur avendo una certa età, ha un disco di materia attorno a sè sufficiente massiccio da creare pianeti, forse anche di più di quelli del nostro sistema solare. 

A circa 10 milioni di anni e 176 anni luce di distanza, TW Hydrae è relativamente vicina alla Terra per gli standard astronomici. Il suo disco di formazione dei pianeti è stato ben studiato. TW Hydrae è relativamente giovane, ma, in teoria, ha passato l’età in cui può formare i pianeti giganti.

“Non ci aspettavamo di vedere così tanto gas attorno a questa stella”, ha detto Edwin Bergin della University of Michigan ad Ann Arbor. “In genere stelle di questa età hanno ripulito il loro materiale circostante, ma questa stella ha ancora abbastanza massa per fare l’equivalente di 50 pianeti della massa di Giove”, ha spiegato Bergin.

Oltre a rivelare lo stato particolare della stella, i risultati dimostrano anche la validità di un nuovo metodo più preciso per valutare i dischi che formano i pianeti. Le tecniche precedenti per la valutazione della massa erano aleatorie e indirette. Il nuovo metodo può sondare direttamente il gas che va tipicamente a formare i pianeti.

I pianeti nascono da materiale vorticoso attorno a stelle giovani, e la massa di questo materiale è un fattore chiave per il controllo della loro formazione. Gli astronomi non conoscevano prima del nuovo studio se il disco attorno a TW Hydrae contenesse materiale sufficiente per formare nuovi pianeti simili al nostro.

“Prima, abbiamo dovuto usare un proxy per indovinare la quantità di gas nel disco che forma i pianeti,” ha detto Paul Goldsmith, lo scienziato della NASA per il progetto Herschel della NASA Jet Propulsion Laboratory (JPL) di Pasadena, in California “Questo è un altro esempio di versatilità di Herschel e la sensibilità sta dando importanti risultati sulle stelle e la formazione dei pianeti. “

Utilizzando Herschel, sono stati in grado di guardare al disco con il telescopio spaziale per analizzare la luce proveniente da TW Hydrae e scegliere la firma spettrale di un gas chiamato deuteruro di idrogeno. Le molecole di idrogeno semplici sono la componente principale del gas dei pianeti, ma emettono luce a lunghezze d’onda troppo brevi per essere rilevate da Herschel. Le molecole di gas contenenti deuterio, una versione più pesante dell’idrogeno, emettono luce più a lungo. Questo ha permesso agli astronomi di misurare i livelli di deuteruro di  idrogeno e ottenere la massa del disco con la massima precisione.

“Conoscere la massa del disco di formazione di un pianeta  è fondamentale per capire come e quando i pianeti si formano attorno ad altre stelle”, ha detto Glenn Wahlgren,  scienziato della NASA a Washington per il programma  Herschel.

“I nuovi risultati sono un altro importante passo avanti nella comprensione della diversità dei sistemi planetari nel nostro universo”, ha detto Bergin. “Stiamo osservando i sistemi con pianeti gioviani massicci, super-Terre, e molti  mondi simili a Nettuno. Con i sistemi di misurazione della massa, ci prefiggiamo di conoscere come il nostro sistema solare si sia formato con solo una delle tante possibili configurazioni planetarie.”

 

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  • Giuseppe scrive:

    potreste evitare le ripetizioni? sembra di leggere la sceneggiatura di voyager