Alcune persone considerano già il loro smartphone come una sorta di appendice, ma una tecnologia solare potrebbe portare i dispositivi mobili addirittura a contatto con la pelle: infatti una nuova batteria ad energia solare potrebbe permettere di fissare gli smartphone direttamente sui vestiti o sulla cintura. Si tratterebbe dell’inaugurazione dell’elettronica indossabile. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista ACS Nano Letters.
Uno dei problemi più grandi per la creazione dei dispositivi indossabili è proprio quello della creazione di batterie autonome da una ricarica. Per questo l’invenzione in questione potrebbe essere un punto di svolta verso l’elettronica indossabile wirelss.
Taek – Soo Kim , Jung – Yong Lee , Jang Wook Choi e colleghi spiegano che i tessuti elettronici, hanno la possibilità di integrare le funzioni degli smartphone nei vestiti, negli occhiali, negli orologi e nei materiali indossati direttamente sulla pelle.
Le possibilità di applicazione di questa nuova invenzione vanno da funzioni pratiche – ad esempio consentendo agli atleti di monitorare i segni vitali – a funzione estetiche nel caso in cui i modelli venissero applicati sui vestiti.
Il collo di bottiglia che rallenta lo sviluppo di una gamma più ampia di e-tessuti e materiali flessibili è la tecnologia delle batterie necessarie per alimentarli. L’attuale elettronica indossabile, come gli smartwatches e i Google Glass, necessitano ancora di un caricatore con un cavo, e le batterie tessili già sviluppate sono costose e poco pratiche. Per scollegare la tecnologia dalla presa a muro, la squadra ha dovuto ripensare quali materiali fossero più adatti per la creazione di una batteria ricaricabile che fosse anche poco costosa.
Gli scienziati hanno perciò testato materiali non convenzionali e scoperto che era possibile coprire fibre in poliestere con nichel e carbonio e usare il poliuretano come separatore per produrre una batteria flessibile e funzionale anche dopo essere stata maneggiata. I ricercatori sono poi riusciti a integrare celle solari leggere per ricaricare la batteria senza smontarla dai vestiti o richiedere che sia collegata a qualche filo.
La ricerca è stata finanziata dal National Research Foundation of Korea.