La città di Kunshan ha una nuova attrattiva: si tratta di un ristorante in cui i clienti vengono accolti da robot, che non solo accompagnano i clienti ai tavoli, ma servono piatti, e cucinano verdure saltate e carne.
Sono diversi i robot impegnati nel ristorante: due all’accoglienza, altri servono i piatti, due sono specializzati in cucina per le fritture e un altro invece nella preparazione degli gnocchi. Quelli che devono muoversi nella sala sono piuttosto piccoli.
Song Yugang, proprietario del locale, ha raccontato ad AFP di avere avuto l’ispirazione per l’idea da una discussione con sua figlia, che avrebbe voluto un robot per fare le faccende di casa.
Ognuno degli umanoidi costo circa 6,500 dollari, 40,000 yuan, il costo dello stipendio di un lavoratore per un anno. Ma i robot hanno diversi vantaggi: “I robot possono comprendere 40 frasi comuni. Non si ammalano e non chiedono le vacanze. Dopo la carica di due ore che possono lavorare per cinque ore”, ha spiegato Song.
Questo non è il primo ristorante robotico in Cina: nel 2010 il primo ristorante robotico fu aperto nella città di Jinan. Qui i robot copiavano il design di quelli di Star Wars. Nel 2012 un altro simile è stato aperto nella città di Harbin, con ben 20 robot: quello addetto agli hamburger era in grado di cuocerne 350 ogni ora.
Il fenomeno sembra inserirsi in una tendenza di più ampio respiro. La Cina lo scorso anno è diventata il più grande consumatore di robot industriali. L’automazione infatti rappresenta un modo duraturo per sostituire la manodopera in un momento in cui il costo del lavoro in Cina sta crescendo.
C’è da aggiungere che nel ristorante, naturalmente, i robot non sono indipendenti, riescono a svolgere solo delle precise mansioni e devono essere aiutati da persone in carne ed ossa. Ad esempio i robot che servono i piatti riescono a muoversi solo lungo percorsi stabiliti e se incontrano un ostacolo al loro passaggio chiedono cortesemente permesso, aspettando che l’ostacolo venga rimosso.
Ma la loro presenza gioca una grande attrattiva per i clienti, soprattutto per i bambini, che sono entusiasti di mangiare riso e zuppe preparate e servite dai robot.
Ora sarà interessante osservare se il fenomeno prenderà davvero piede e se davvero preferiremo camerieri robotici a quelli in carne ed ossa.