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Cos’è il sistema Galileo?

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 22.10.2011
Galileo. Crediti: ESA

Galileo. Crediti: ESA

I primi due satelliti Galileo (su un totale di 30) sono stati lanciati da un razzo russo Soyuz dalla base spaziale della Guyana francese  venerdì scorso, dopo un breve rinvio di 24 ore. Ma cos’è il sistema Galileo?

La Commissione europea sta investendo miliardi di euro  – da un miliardo di stima iniziale si è passati a 5 – per mettere in orbita la propria versione del sistema americano GPS.

L’Europa si aspetta che Galileo possa portare ritorni significativi per le nazioni dell’UE, sotto forma di nuove imprese in grado di sfruttare  i dati di navigazione satellitare con una precisione prima mai vista.

Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e responsabile di Industria ed imprenditoria, ha detto che “Galileo è al centro della nostra nuova politica industriale.”

“Ci dobbiamo impegnare fortemente nel progetto Galileo. Abbiamo bisogno di questo progetto per aumentare la competitività dell’Unione Europea nel mondo”, ha detto ai microfoni solo dopo aver ricevuto la conferma che i satelliti erano entrati in orbita, per evitare forse figuracce.

E bisogna essere molto convinti del progetto, visto che ci troviamo nemmeno ad un decimo dei satelliti attualmente orbitanti dopo quasi 15 anni dall’inizio del progetto, segnato da discordie tra i vari paesi partecipanti e problemi di finanziamento.

Tajani ha poi annunciato che l’Europa ha già in progetto di mettere all’asta i progetti di realizzazione di 6-8 satelliti, oltre ai 18 già appaltati.

Un’altra coppia di satelliti verrà mandata in orbita il prossimo anno, quando potrà finalmente essere attivato Galileo per verificare se funziona come previsto, dai controlli a bordo dei vari satelliti a tutte le operazioni di controllo e gestione da terra.

Circa 30 satelliti dovranno essere inviati in orbita nei prossimi anni. Galileo, una volta in funzione, lavorerà a fianco del GPS americano e del GLONASS russo, altri due sistemi di navigazione satellitare. Il sistema, una volta completo, promette la localizzazione di oggetti sul suolo europeo in tempo reale con un margine di errore di un metro o inferiore.

Alcuni dicono che l’economia mondiale fa un eccessivo affidamento sulla tecnologia GPS, e che Galileo dovrebbe riequilibrare la situazione. Inoltre, Galileo essendo molto più giovane dovrebbe essere un sistema di navigazione satellitare molto più robusto e immune da difetti.

“Questa fase si chiama la validazione in orbita – IOV”, ha dichiarato Javier Benedicto, il responsabile del progetto Galileo presso l’Agenzia Spaziale Europea (Esa). “L’intenzione è quella di testare e verificare le varie funzionalità del sistema e le prestazioni del sistema definitivo”.

Si stima che occorrerà tutto il decennio per completare Galileo. Ma per beneficiare di Galileo, tuttavia, si dovrà attendere l’accensione del segnale di navigazione, cosa che avverrà  “solo” nel 2015, in quanto fino a quella data non ci saranno sufficienti satelliti  per coprire tutto il territorio.

Rispetto all’attuale versione del GPS, Galileo avrà orologi atomici più precisi – il cuore di qualsiasi sistema di navigazione satellitare.

In teoria, i dati trasmessi da Galileo dovrebbero quindi essere significativamente migliori rispetto al GPS. Mentre una posizione fissa rilevata dal GPS può avere un errore di circa 10 metri, Galileo promette di arrivare ad un errore di un metro.

Ma il piano è quello di rendere interoperabili i diversi sistemi, il che significa che si potrà scegliere tra i diversi sistemi di navigazione in caso di necessità.

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