La Cina ha lanciato con successo la sua capsula con equipaggio, e per la prima volta c’è una donna a bordo, Liu Yang.
La capsula Shenzhou-9 è stata lanciata senza intoppi dal deserto del Gobi in cima a un razzo chiamato retoricamente “Lunga marcia” ed è diretta verso il laboratorio spaziale cinese Tiangong in orbita attorno alla Terra.
Il razzo è decollato come da programma alle 12.37 ora italiana. Tutti i sistemi sembrano aver operato normalmente e dopo otto minuti la sonda era già entrata in orbita. Poco dopo Shenzhou-9 ha dispiegato i pannelli solari per l’alimentazione dei sistemi elettrici ed elettronici di bordo.
Ci vorranno un paio di giorni per raggiungere Tiangong. L’attracco è previsto per lunedì alle 9 di mattina ora italiana.
Liu e i suoi due colleghi passeranno più di una settimana al lavoro a 335 km di altezza, testando nuovi sistemi e conducendo una serie di esperimenti scientifici.
Prima di partire, l’equipaggio è stato salutato da alti funzionari del Partito comunista, vip e media.
“Obbediremo agli ordini, ascolteremo le indicazioni e staremo calmi, coordinandoci per completare con successo il primo tentativo di un equipaggio cinese di agganciarsi ad un altro modulo nello spazio”, ha detto il comandante Jing Haipeng.
La stazione spaziale Tiangong è solo un passo della lunga e ambiziosa strategia per portare una grande stazione spaziale, naturalmente al 100% ‘Made in China’. Le autorità di Pechino vogliono non solo un equipaggio permanente sulla futura stazione spaziale, ma stanno progettando il ritorno dell’uomo sulla Luna.
Padroneggiare le procedure di rendezvous e docking sono quindi assolutamente necessarie per le future missioni.
La stazione spaziale Tiangong, col le sue 60 tonnellate, è molto più piccola della Stazione Spaziale Internazionale, che ha una massa di ben 400 tonnellate ed è gestita da Stati Uniti, Russia, Europa, Canada e Giappone.
I funzionari cinesi hanno detto che intendono rifornire in futuro la stazione spaziale cinese esattamente come avviene ora con la ISS, attraverso moduli automatici che riforniscono il laboratorio spaziale di carburante, cibo, acqua, aria e pezzi di ricambio.
La Cina sta investendo miliardi di dollari nel suo programma spaziale. I suoi interessi spaziano dalle missioni verso la Luna (un satellite già inviato e un rover automatico di prossima realizzazione), alla costruzione dei satelliti per la navigazione satellitare Beidou, che dovrebbe far concorrenza all’americano GPS e all’europeo Galileo, non ancora in funzione.