I tre attivisti sono del gruppo australiano Forest Rescue e sono stati assistiti dalla Sea Shepherd Conservation Society, le cui navi stanno seguendo la flotta baleniera giapponese che si dirige verso il Mare antartico.
Sea Shepherd dice che i tre attivisti australiani non sono stati riconsegnati e li considera quindi “prigionieri” della baleniera Shonan Maru 2.
Un attivista di Sea Shepherd, salito a bordo della stessa nave nel 2010, ha trascorso cinque mesi dietro le sbarre in Giappone prima di essere condannato a far fronte ad una serie di oneri e rimandato a casa.
La caccia alle balene è vietata da un trattato internazionale, ma il Giappone continua a cacciare usando una scappatoia che consente la caccia alle balene in nome della scienza, una pratica condannata dagli ambientalisti e dai gruppi anti-caccia.