Gaianews

Il 75% della carne di balena invenduta in Giappone

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 18.06.2012

Baleniera giapponese in azioneTre quarti della carne di banena che proviene dalla controversa caccia del Giappone dell’anno scorso andrà probabilmente buttata, o comunque non è stata venduta ad acquirenti privati, ha detto ieri l'”istituto di ricerca” giapponese che si occupa dell’attività.

Il cosiddetto Istituto di Ricerca sui Cetacei, un organismo semi-pubblico che organizza la caccia alle balene del paese, ha detto che circa il 75 per cento di circa 1.089 tonnellate di carne di balena che provengono dalla missione dell’anno scorso nell’Oceano Pacifico non hanno trovato acquirenti, nonostante i ripetuti tentativi di asta.

La vendita si distingue dai programmi più piccoli di caccia costiera nel nord del Giappone, la cui carne attira ancora acquirenti perché si tratta di pesce fresco. Al contrario, la carne di balena che proviene dagli oceani è congelata, e questo sembra scoraggiare gli acquirenti.

L’istituto ha tenuto aste regolari tra novembre e marzo per vendere la carne congelata degli animali catturati nelle acque del nord ovest del Pacifico la scorsa estate. Lo scopo era di promuovere il consumo di balena e aumentare i ricavi.

Un portavoce dell’istituto ha indicato come causa dei “deludenti” risultati delle aste anche la paura dei rivenditori che gli attivisti contro la caccia alle balene possano dare noie.

“Dobbiamo pensare a nuovi modi di commercializzare carne di balena”, ha detto il portavoce.

Il Giappone sfrutta una scappatoia nella moratoria internazionale sulla caccia alle balene che consente la ricerca per studi scientifici, ma poi in realtà vende la carne sul mercato per alimentare la domanda di questo tipo di carne, che fa parte di piatti tradizionali.

Le nazioni che sono contrarie alla caccia alle balene e i gruppi ambientalisti condannano tutti gli anni le missioni, ribadendo che si tratta di una copertura per la caccia commerciale che minaccia la popolazione di questi giganti mammiferi marini.

Il Giappone invece sostiene che la ricerca è necessaria e che c’è una robusta popolazione di balene in tutto il mondo.

Inoltre il Giappone sostiene anche che la caccia alle balene fa parte della sua tradizione e accusa le nazioni occidentali di insensibilità culturale. L’industria della pesca del paese, così come attivisti di destra, hanno chiesto al governo di non scendere a compromessi.

Ci sono state diverse polemiche nell’ultima stagione di caccia alle balene, come l’accusa di Greenpeace al governo giapponese di aver distratto 30 milioni di dollari dal fondo di recupero dal terremoto verso la caccia alle balene.

Ora una scarsa domanda generale per la carne di balena, fose dovuta anche alle pressioni continue degli ambientalisti, e le importazioni islandesi di carne di balena a basso costo starebbe creando un eccesso di offerta, che a sua volta rende programma di caccia alle balene del Giappone insostenibile, ha detto in un articolo la giornalista freelance a Junko Sakuma.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
  • Riccardo scrive:

    io non andrò mai in vacanza in Giappone e non darò più un soldo per il terremoto fino a quando caccieranno balene e massacreranno i delfini!!!!