L’Australia ha detto che il Giappone ha deciso di rilasciare i tre attivisti che erano saliti su una baleniera giapponese due giorni fa.
Il primo ministro australiano Julia Gillard ha rilasciato una dichiarazione martedì dicendo che una nave è stata inviata per un rendez-vous con la Shonan Maru 2 e per prelevare gli uomini.
Le tre persone, membri del gruppo ambientalista australiano ambientale Forest Rescue sono saliti a bordo della Shonan Maru 2 mentre la nave stava navigando al largo della costa sud-occidentale dell’Australia domenica. Canberra si era detta preoccupata che i tre ragazzi potessero venir condotti in Giappone per affrontare le accuse.
Gillard ha ringraziato il governo giapponese per aver accettato di liberare gli uomini, ma ha criticato le azioni del trio, dicendo che “è stata un’azione costosa per il contribuente australiano.”
Il primo ministro ha detto questo accordo con il Giappone non significa che chi ripeterà simili azioni in futuro non verrà dovrà risponderne pecuniariamente e penalmente.
Gli attivisti sono stati aiutati dalla Sea Shepherd Conservation Society, che segue la flotta baleniera giapponese mentre si dirige verso l’Oceano antartico.
La Sea Shepherd ha disturbato le operazioni delle baleniere giapponesi per anni come parte di una campagna per fermare caccia alle balene nell’Oceano antartico.
Caccia alle balene è vietata da un trattato internazionale, ma il Giappone continua a cacciarle usando una scappatoia che consente la caccia alle balene in nome della scienza, una pratica condannata dagli ambientalisti e dagli attivisti che lottano contro la caccia alle balene. L’Australia ha presentato una denuncia contro Tokyo presso la Corte internazionale di giustizia dell’Aia.
Non è la prima volta che un attivista sale sulla Shonan Maru 2. Un attivista di Sea Shepherd, salito a bordo della nave nel 2010, ha trascorso cinque mesi dietro le sbarre in Giappone prima di essere condannato a pagare una serie di oneri e rilasciato.