Un’epidemia senza precedenti sta minacciando gli ulivi della Puglia. E’ probabilmente un mix di tre patogeni, uno dei quali non autoctono, la Xylella fastidiosa, sicuramente giunta da Asia o America, a uccidere gli alberi di ulivi ad una velocità allarmante: ad oggi sono 8000 gli ettari di terreno coinvolti nel contagio.
Gaianews.it ha raggiunto il dottor Donato Boscia, dell’Istituto di Virologia Vegetale di Bari del CNR, che sta seguendo l’evolversi del contagio.
“La prima cosa che vorrei chiarire, è che la stampa ha parlato subito di questo batterio killer, ma la patologia è stata denominata ‘Complesso del disseccamento rapido dell’olivo’. Quindi sono coinvolti diversi patogeni e la Xylella fastidiosa non è l’unica causa di questa malattia. In realtà sulle piante malate noi abbiamo trovato tre patogeni: la Xylella, il cosiddetto rodilegno giallo (Zeuzera pyrina) che è un insetto endemico del Salento e dei funghi di specie Phaeoacremonium, la cui presenza, ma questo è ancora da verificare, sembra essere favorita da quella del rodilegno. Quindi” ha spiegato Boscia, “non abbiamo le prove scientifiche che questo batterio sia la sola causa della malattia. E’ possibile, ma la cosa andrà verificata con studi di lungo periodo, che la patologia sia la conseguenza della sinergia fra questi tre patogeni”.
Il batterio si inserisce nei vasi che trasportano la linfa. “Le prime avvisaglie”, ha spiegato Boscia, “risalgono probabilmente a due anni fa. Noi lo sappiamo solo attraverso testimonianze. Due anni fa le autorità competenti non vennero avvisate perchè in concomitanza era presente un’altra patologia e i tecnici locali hanno attribuito a questa i sintomi che rilevavano”. Da un anno a questa parte invece la malattia è stata segnalata e negli ultimi mesi con particolare gravità su una superificie molto più grande che oggi è stimata in 8000 ettari. Dalla scorsa estate ad oggi, in un paio di mesi, il CNR e l’università di Bari hanno avviato le indagini che hanno rivelato la presenza della Xylella fastidiosa. Questo batterio non è presente in Europa ed è considerato un batterio da quarantena. Deve quindi essere contenuto e eradicato secondo una direttiva comunitaria.
Il Ministro Nunzia De Girolamo ha già dichiarato che costituirà una task force di esperti per affrontare l’emergenza. La task force si coordinerà con gli esperti della Commissione Europea già a partire dal 5 novembre, come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno.it. Inoltre il Ministro ha dichiarato di aver già coinvolto il commissario europeo per la Salute, Tonio Borg, che ha dato la disponibilità per l’attivazione del Fondo di solidarietà comunitario per le emergenze fitosanitarie.
“Il batterio”, ha spiegato Boscia, “ha rappresentato probabilmente la goccia che ha fatto traboccare il vaso.” Ma come mai sugli alberi erano presenti il rodidentro e i funghi senza che si agisse contro di essi?
“Gli agricoltori con gli ultimi anni di crisi economica”, ha piegato Boscia, “hanno cominciato a soprassedere ai trattamenti contro il rodilegno giallo, osservando che la presenza dell’insetto non aveva effetti negativi sulla produttività della pianta. Invece contro i funghi non ci sono trattamenti efficaci”.
Ma è possibile che la Xylella fastidiosa abbia trovato via facile proprio su piante debilitate. E contro questo batterio cosa si può fare? “Sia chiaro che contro questo batterio non abbiamo trattamenti”, ha spiegato Boscia. “I vettori sono alcuni insetti che permettono al batterio di guadagnare territori ad una velocità molto preoccupante, quindi noi possiamo solo provare ad operare su questi vettori”.
Ora il Servizio fitosanitario regionale sta predisponendo un programma di monitoraggio e analisi a tappeto, ma si ipotizza già l’eradicazione degli alberi malati soprattutto nella zona di focolaio e in quelle di espansione.
C’è un’altro fattore che complica la gestione di questo batterio. Ci sono ben 180 specie che possono ospitarlo. Fra questi a rischio oleandri, mandorli e querce. A rischio contagio non solo la Puglia, ma l’intero Paese.