In Italia in questi giorni siamo seriamente preoccupati per il Complesso del disseccamento rapido dell’olivo, malattia causata probabilmente da un mix di tre fattori patogeni differenti. Ma quello italiano non sembra un caso isolato. Una nuova ricerca ha scoperto che il numero di parassiti e du epidemie di alberi e foreste in tutto il mondo è in aumento.
Gli scienziati delle Università di Southampton, Cambridge , Oxford e St Andrews hanno pubblicato la loro ricerca sulla rivista Science.
La ricerca mostra che l’esperienza di una diffusa morte degli alberi, simile a quella vista nella malattia dell’olmo olandese, con l’arrivo nell’ultimo anno della nuova malattia fungina dei frassini, non è stata unica per il Regno Unito. La preoccupazione che emerge nella ricerca è che gli aspetti della globalizzazione – in particolare, i grandi volumi e le nuove forme di commercio – possono aumentare il rischio di diffusione della malattia e fornire opportunità per il riassortimento genetico che può aumentare la patogenicità (la capacità di un organismo di provocare la malattia).
Gli alberi e le foreste forniscono molti servizi ecosistemici oltre al legname, cibo e ad altri servizi quali il sequestro e lo stoccaggio del carbonio, la riduzione del rischio di alluvioni e lo svago nel tempo libero.
Secondo i ricercatori i nuovi approcci alla gestione dei parassiti e delle malattie devono tenere conto di questi molteplici servizi e delle diverse parti interessate che ne beneficiano, così come la probabilità di maggiori minacce per il futuro derivanti dalla globalizzazione e dal cambiamento climatico.
La strategia però non può essere quella di individuare tutte le specie che possono diventare dei parassiti, ma si dovrebbe invece sottolineare l’importanza di gestire il rischio delle “vie di introduzione” dei patogeni visto che le pratiche commerciali moderne offrono nuove potenziali vie di ingresso per i parassiti e gli agenti patogeni.
Secondo i ricercatori una politica gestionale basata sulla scienza può impedire l’introduzione di nuove malattie e migliorare il recupero e la gestione corrente: questo include l’allevamento di piante e lo sviluppo di sistemi di bio- controllo efficaci e resistenti.
Uno degli autori della revisione Peter Freer – Smith, professore in visita presso il Centro per le Scienze Biologiche dell’ Università di Southampton, ha detto: “La gestione delle malattie delle piante e dell’ambiente deve avere una vasta base scientifica. Abbiamo bisogno di capire le basi molecolari della patogenicità, come pure comprendere perché alcune specie diventano epidemiche e altre no.”
I ricercatori hanno esaminato anche la difficoltà di mantenere in salute l’albero considerando anche le conseguenze di malattie e parassiti per l’intera gamma di servizi ecosistemici forniti dagli alberi. Il termine “parassiti” e “malattia” è stato utilizzato per descrivere tutti gli agenti patogeni e le piccole e medie dimensioni di insetti erbivori che – provocando danni agli alberi e la loro morte – perturbano i servizi ecosistemici forniti dagli alberi.
Molti dei benefici provenienti da boschi e foreste, per esempio lo stoccaggio del carbonio, il mantenimento della biodiversità e l’uso ricreativo , sono un valore per molti stakeholders. Questo pone domande difficili su chi dovrebbe essere responsabile per applicare le misure per proteggere la salute degli alberi.
solo soldi in ballo