L’associazione China Labor Watch (CLW) continua con il suo incessante lavoro di denuncia delle condizioni di lavoro illegali delle grandi aziende tecnologiche. Dopo aver messo sotto il tritacarne dei media Dell, Apple e altri giganti questa volta tocca alla Samsung accusata dall’associazione di New York, di sfruttare il lavoro minorile.
Secondo CLW la Samsung, nelle fabbriche del suo fornitore Shinyang Electronics, a Dongguan non rispetterebbe molte delle condizioni minime lavorative e, cosa più grave, sfrutterebbe il lavoro minorile.
La denuncia di CLW parla di almeno 15 casi di violazioni delle condizioni di lavoro: straordinari non pagati, eccessivo durata dell’orario di lavoro, mancanza dell’assicurazione, dell’addestramento pre-impiego, dell’utilizzo dell’equipaggiamento di sicurezza sul luogo di lavoro e situazioni di sfruttamento del lavoro minorile.
Da parte su Samsung aveva sostenuto di “non aver trovato indizi di lavoro minorile nelle fabbriche cinesi”, e aveva promesso:”Analizzeremo immediatamente le accuse e cercheremo di intervenire tempestivamente per prevenire qualsiasi caso di sfruttamento minorile da parte dei nostri fornitori, così come peraltro già prevedono le nostre politiche di tolleranza zero”.
E infatti dopo i controlli l’azienda ha sospeso la fornitura con un suo fornitore cinese dichiarando: “Dopo l’inchiesta, Samsung ha deciso di sospendere temporaneamente gli affari con la fabbrica in questione dopo aver trovato prove di sospetto lavoro minorile presso la fabbrica. La decisione è stata presa in accordo con la politica di tolleranza zero di Samsung sul lavoro minorile”.
Ora l’azienda valuterà se chiudere completamente i rapporti con il fornitore Samsung Shinyang Electronics