L’ISPRA ha realizzato l’inventario delle emissioni di gas serra in Italia. L’inventario è necessario nell’ambito della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (UNFCCC) e del protocollo di Kyoto.
I risultati parlano di una diminuzione nel 2012 del totale dei gas serra: non siamo lontani dall’obiettivo previsto che è una riduzione del 6,5% fra il 2008 e il 2012. Nel 2012 i gas serra sono diminuiti del 5,4% rispetto all’anno precedente dell’11,4% rispetto al 1990.
A cosa è dovuta la riduzione? ISPRA spiega che si tratta dell’effetto della crisi e della riduzione dei consumi, ma anche dell’incremento delle rinnovabili.
Rispetto al 1990 però, le emissioni di gas serra del settore trasporti sono aumentate del 2.9 per cento, anche se dopo il 2007, anno in cui si è registrato il picco, le emissioni sono cominciate a scendere nuovamente.
Fra il 1990 e il 2012, le emissioni energetiche dal settore residenziale e servizi sono aumentate dell’8.2%, spiega ISPRA, ma questo a causa dell’aumento delle abitazioni. Nella produzione industriale alcuni settori hanno avviato delle innovazioni grazie alle quali la produzioni di alcuni gas serra è diminuita notevolmente.
Anche le emissioni dal settore dell’agricoltura sono diminuite del 16.0 per cento tra il 1990 e il 2012. Sono diminuiti i capi allevati, in particolare bovini e vacche da latte, e l’uso di fertilizzanti azotati, anche alle emissioni dai suoli agricoli (-15.0%).
Nella gestione e nel trattamento dei rifiuti, le emissioni sono diminuite del 17.5 per cento, e sono destinate a ridursi nei prossimi anni, per la riduzione delle emissioni dallo smaltimento dei rifiuti solidi urbani in discarica, avvenuta attraverso il miglioramento dell’efficienza di captazione del biogas e la riduzione di materia organica biodegradabile in discarica grazie alla raccolta differenziata.