Per la prima volta negli ultimi dieci anni scende dello -0,9% la produzione dei rifiuti in Emilia Romagna. Anche il ricorso alle discariche, che nel 2009 aveva interessato solo il 46% degli indifferenziati, è diminuito del 10%. In crescita del +2% la raccolta differenziata, ora al 47,4%, pari a 323 kg pro capite: il dato migliore nelle regioni del nord Italia.
La provincia che produce meno rifiuti è Parma, con 613 kg a persona. Ancora Parma, con Reggio Emilia, le più virtuose a differenziare: entrambe sopra la metà, rispettivamente 54,3% e 54%. A Bologna la maglia nera in regione con solo il 39% di rifiuti che vengono riciclati.
“Sono dati positivi che ci invitano a proseguire su questa strada. Prevenzione, ovvero riduzione della produzione di rifiuti, raccolta differenziata e recupero di materiale – ha detto Freda – sono gli obiettivi fondamentali che perseguiamo, in linea con quanto previsto anche dall´Europa, che ci chiede di fare del conferimento in discarica una soluzione sempre più residuale e di ridurre progressivamente anche l’incenerimento, sia pur con recupero di energia. La direttiva 98 del 2008 in particolare stabilisce come obiettivo il 50% di recupero sul totale dei rifiuti raccolti. Noi lavoriamo per raggiungerlo.”
Dei circa 1 milione 400 mila tonnellate di rifiuti urbani che sono raccolti in modo differenziato la percentuale che viene avviata a recupero è intorno al 78%. Considerando le diverse frazioni merceologiche, al primo posto vi è il legno con l’89%, seguito da carta-cartone con l´84%, plastica con il 75%, vetro con il 64%, metalli 51%. La quasi totalità del verde e dell´organico raccolti in modo differenziato viene avviata a recupero.
La parte di rifiuti che non è raccolta in modo differenziato (circa 1 milione 600 mila tonnellate) viene avviata per il 46% in discarica, per il 42% ai termovalorizzatori, per il 9% a impianti di biostabilizzazione, per il 2% è trasformata in combustibile derivato da rifiuti e per l´1% in materiale di recupero.
Osservando l´andamento nel tempo del ricorso a discarica o ad inceneritore, si nota come il primo stia progressivamente diminuendo (da quasi il 70% del 2001 al 46% del 2009), mentre il secondo stia aumentando (da poco più del 20% del 2001 al 42% del 2009), i linea con quanto previsto dalle direttive europee.
E’ giusto e doveroso sensibilizzare le famiglie alla raccolta differenziata, ma sarebbe anche opportuna una legislazione volta a regolamentare il packaging dei prodotti che spesso è assolutamente superfluo. Un esempio (ma ce ne sarebbero moltissimi) i barattoli di shampoo sono spesso contenuti in un inutile involucro di cartone.