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Politica rifiuti della UE funziona, ma occorre più impegno

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 27.05.2011

Di seguito uno studio sullo stato della politica dei rifiuti dell’Unione Europea. Lo studio rivela che, nonostante che dal 1990 in poi la percentuale di rifiuti reciclati sia aumentato e quella dei rifiuti in discarica sia diminuita, anche se in maniera disomogenea nei paesi membri, la quantità di rifiuti prodotti continua ad aumentare, contrariamente a ciò che prevedeva una direttiva europea sui rifiuti del 2008. L’articolo, scritto da Christian Fisher, è stato pubblicato sul Journal of Material Cycles and Waste Management, Volume 13, Numero 1.

Secondo un nuovo studio, la politica di gestione dei rifiuti nella UE sta avendo successo, riducendo la percentuale di rifiuti che vengono conferiti in discarica e il taglio dei gas serra (GHG) causati da un’inefficiente gestione dei rifiuti. Tuttavia, lo studio sostiene anche che dovrebbe esserci un maggiore impegno nel trattamento dei rifiuti.

La politica di gestione dei rifiuti dell’UE si è notevolmente sviluppata a partire dal 1990 e, di conseguenza, il riciclaggio e il compostaggio sono in aumento, e l’utilizzo delle discariche è diminuito. L’obiettivo principale della politica di sviluppo è stato l’introduzione di iniziative di riciclaggio di rifiuti, compresi quelli previsti sugli imballaggi. Gli Stati membri stanno ora lavorando per l’obiettivo di aumentare la percentuale di rifiuti riciclati o riutilizzati e per ridurre la percentuale di rifiuti urbani biodegradabili in discarica rispetto a una base di riferimento del 1995. Prima del 1990, non vi erano tali obiettivi.

La nuova ricerca studia la politica UE sui rifiuti. Nel complesso, si presenta un quadro positivo di entrata in vigore della politica dell’UE in materia di pratiche di gestione dei rifiuti tra gli Stati membri. I principali dati mostrano notevoli progressi. La messa in discarica è scesa dal 62 per cento al 40 per cento tra il 1995 e il 2008, mentre il riciclaggio è aumentato da 16 per cento al 39 per cento.

Tuttavia, l’importo complessivo dei rifiuti prodotti è aumentato e, in tutta l’UE, il progresso sugli obiettivi di riciclaggio e discarica è estremamente variabile. Ad esempio, i dati relativi al 2006 mostrano che, mentre alcuni Stati membri, tra cui Germania, Austria e Danimarca, invia meno del 10 per cento dei propri rifiuti biodegradabili in discarica, altri, tra cui il Regno Unito, l’ Irlanda, la  Grecia e la Polonia,  inviano ancora più del 75 per cento dei rifiuti in discarica.

Complessivamente, le emissioni di gas serra da rifiuti nell’Unione europea sono diminuiti. Le emissioni dirette da processi di trasporto, trattamento, discarica, incenerimento e il riciclaggio sono iniziate a diminuire nel 2000, grazie ad una maggiore efficienza dei sistemi di gestione dei rifiuti e al passaggio al riciclaggio. Anche se il riciclaggio produce emissioni di gas serra, questi sono meno di quelli associati all’uso della discarica e quindi la tendenza generale è verso la dimunzione di emissioni. Secondo lo studio, la riduzione delle emissioni di gas serra grazie ad una migliore gestione dei rifiuti dovrebbe equivalere a circa 60 milioni di CO2  tra il 1990 e il 2012, pari a circa il 18 per cento della riduzione delle emissioni di gas serra richiesto dalla UE nell’ambito degli obiettivi fissati dal protocollo.

Tuttavia, la riduzione dei rifiuti richiede altri approcci. Attualmente, il volume totale di rifiuti sono in aumento e ciò vuol dire che sta diventando sempre più difficile raggiungere gli obiettivi di discarica. Al contrario la Waste Framework Directive del 2008, introduce i primi obiettivi di prevenzione dei rifiuti, tra cui una riduzione del 50 per cento della produzione dei rifiuti domestici globali entro il 2020.

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