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Acqua all’arsenico, Altroconsumo: ecco dove non darla ai bambini e dove non usarla per cucinare

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 25.11.2010

Acqua di rubinettoAltroconsumo contribuisce a fare chiarezza dopo che la Commissione europea aveva bocciato la richiesta dell’Italia di una ulteriore proroga all’uso di acqua ad alte concentrazioni di arsenico (sopra i 10 microgrammi per litro e 20 microgrammi dopo un’allentamento del limite da parte della commissione). Altroconsumo separa i comuni in cui l’acqua non andrebbe bevuta né usata per cucinare da quelli in cui sarebbe meglio non darla ai bambini al di sotto dei 3 anni.

Secondo il ministro Fazio, sarebbero infatti centomila gli italiani che potrebbero rimanere senza acqua potabile. La Commissione europea ha infatti respinto la richiesta di deroga ai limiti di legge inoltrata dall’Italia per la concentrazione di arsenico presente nell’acqua destinata ad uso potabile. Dieci microgrammi per litro è la quota di arsenico permessa dalla legge, ma dal nostro Paese era arrivata una richiesta di deroga fino a 50 microgrammi per litro. Una richiesta che Bruxelles ha giudicato rischiosa per la salute dei cittadini, ma comunque è venuta incontro all’Italia, fissando un limite massimo a 20 microgrammi per litro (sarebbe stato molto problematica la scelta più radicale).

L’Organizzazione mondiale della sanità e lo SCHER (Scientific Committee on Health and Environmental Risks), hanno infattistabilito che 50 microgrammi per litro sono troppi, e che se l’Italia non rispetterà il divieto e continuerà a destinare quese acque all’uso potabile, subirà un procedimento da parte della Corte di Giustizia europea.

Ecco il link del sito di Altroconsumo in cui sono presenti i due elenchi:

> Elenchi forniti da Altroconsumo <

No caraffe fintranti. Cittadini attendano

Inoltre due avvisi ai cittadini. Il primo, le caraffe filtranti non riescono a fermare l’arsenico, quindi non correte a comprarle perché spendereste soldi inutilmente. Inoltre, non spendete soldi in costosi impianti, devono essere le amministrazioni locali e gli acquedotti ad intervenire. Le tecniche sono varie, cambiare la fonte di approvigionamento o mescolare le acque incriminate con altre senza arsenico per far diminuire le concentrazioni, oltre che dotarsi di filtri adatti per eliminare l’arsenico in eccesso. L’invito di Altroconsumo è non agire impulsivamente, magari spendendo soldi in impianti o altro. E l’appello è sensato, in quanto gli eventuali effetti si registrano dopo anni e anni di uso continuativo di queste acque, quindi conviene aspettare l’intervento delle amministrazioni, che adesso sono obbligate ad agire in tempi rapidi.

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  • Fiorella scrive:

    Vorrei essere informata su cosa fare per non essere avvelenata dall’acqua, abito a Marino ( Roma) Castelli Romani, quale depuratore mettere se il Comune non risolve la questione dell’Arsenico?? grazie