Dopo la scoperta di cesio 137 oltre la soglia prevista dal regolamenti in alcuni cinghiali abbattuti nella Valsesia, in Piemonte, il Ministero della Salute ha contattato le autorità sanitarie della regione Piemonte e il Comando dei Carabinieri del Nas e del Noe. Occorrerà ora stabilire se esistono pericoli di contaminazione per gli esseri umani. Sono 1400 i cinghiali già abbattuti durante questa stagione.
I cinghiali radioattivi sono stati riscontrati a seguito di controlli nella lingua e nel diaframma degli animali abbattuti nel comprensorio alpino della Valsesia. I campioni sono stati analizzati come da regolamento nel corso della stagione venatoria 2012/2013. Su 27 campioni il livello di cesio 137 è risultato superiore allo soglia indicata dal Regolamento 733 del 2008, come limite tollerabile in caso di incidente nucleare.
Il Ministro della Salute Balduzzi ha immediatamente attivato il Comando dei Carabinieri del Nas e del Noe che insieme alla Direzione Generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione dello stesso Ministero coordineranno tutti gli accertamenti.
La prima riunione urgente di coordinamento si è svolta nella mattina dell’8 marzo.
Intanto l’Arpa Piemonte ha annunciato controlli specifici sull’area della Valsesia che potrebbero estendersi anche ai territori confinanti. Il timore è che gli animali si spostino, portando il “contagio” in aree limitrofe.
Nella stagione di caccia 2012/2013 sono stati oltre 1400 i cinghiali abbattuti. Per il Novarese gli abbattimenti annui sono circa 1200/1500.
La scoperta è avvenuta per caso. I campioni erano infatti stati prelevati per essere sottoposti ad una indagine sulla trichinellosi, una malattia parassitaria che colpisce prevalentemente suini e cinghiali.
Successivamente gli stessi campioni sono stati sottoposti a un test di screening per la ricerca del radionuclide Cesio 137, con l’intento di mettere a punto la metodica stessa, coerentemente con quanto espresso dalla Raccomandazione della Commissione Europea del 14 Aprile 2003 (2003/274/CE). I risultati hanno evidenziato la presenza di un numero consistente di campioni con livelli di Cesio 137 superiori a 600 Bq/Kg (Becquerel per Kilo, unità di misura per il cesio 137).
I valori dei campioni oscillano in un range tra 0 e 5621 Bq/Kg e 27 campioni presentano valori al di sopra dei 600 Bq/kg. Ad oggi dei 27 con valore superiore alla soglia ne sono stati inviati 10 al Centro di Referenza Nazionale per la Ricerca della Radioattività nel Settore Zootecnico Veterinario dell’IZS di Puglia e Basilicata; 9 sono stati confermati, con la metodica accreditata, con valori superiori ai 600 Bq/Kg. Il decimo campione ha un valore attorno ai 500 Bq/Kg. E’ programmato l’invio dei 17 rimanenti campioni positivi allo screening al Centro di Referenza nazionale di Foggia. Il cesio 137 è un isotopo radioattivo rilasciato – tra l’altro – nel 1986 dalla centrale di Chernobyl.