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Envisat, il satellite meteorologico europeo ha cessato le trasmissioni

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 15.04.2012
L'Envisat dell'Esa fotografa lo scioglimento della piattaforma Larsen

L'Envisat dell'Esa fotografa lo scioglimento della piattaforma Larsen. Fonte: ESA

L’Agenzia spaziale europea (ESA) ha perso il contatto con Envisat, il suo fiore all’occhiello per le osservazioni meteorologiche.

La missione di controllo dell’ESA sta tentando da venerdì di ristabilire un contatto con il satellite, che ha smesso di inviare i dati dopo 10 anni di servizio e 50.000 orbite attorno alla Terra.

Il satellite Envisat ha già fatto più di quello che avrebbe dovuto, essendo stato in orbita per il doppio del tempo di progettazione, – anche se l’ESA non ha mai nascosto che sperava che il prezioso strumento per misurare gli effetti dei cambiamenti climatici resistesse almeno fino al lancio delle nuove missioni Sentinel, nei primi mesi del prossimo anno.

“L’interruzione del servizio di Envisat dimostra che il lancio dei satelliti Sentinel del GMES, che dovranno sostituire l’Envisat, diventa urgente”, dice Volker Liebig, direttore dell’ESA dei programmi di osservazione della Terra.

Gli scienziati hanno scoperto che l’Envisat non stava più inviando le proprie comunicazioni quando è passato sopra la stazione di terra di Kiruna, in Svezia, lo scorso 8 aprile. Da allora, una squadra di recupero ha cercato di ristabilire il contatto, ma senza successo.

Il satellite è ancora in un’orbita stabile attorno alla Terra.

L’Envisat è il più complesso satellite di osservazioni geofisiche e meteorologiche della Terra. E’ dotato di 10 sofisticati strumenti che hanno fornito le principali informazioni sulla nostra terra, sugli oceani, sul ghiaccio e sull’atmosfera, compreso il fenomeno del cambiamento climatico che sta caratterizzando gli ultimi decenni.

A meno che il team non riesca a riportarlo online, l’ESA dovrà ora concentrarsi su un accordo con l’Agenzia Spaziale Canadese per poter utilizzare il suo satellite Radarsat, in modo da adempiere ai suoi obblighi con i paesi dell’Unione Europea fino a quando le missioni Sentinel non diventeranno operative l’anno prossimo.

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