9 maggio 2012 – Poche settimane dopo aver festeggiato il suo decimo anno di vita, le comunicazioni con il satellite europeo Envisat si sono improvvisamente interrotte lo scorso 8 aprile. Dopo numerosi tentativi per ristabilire i contatti, la fine della missione è stata dichiarata finita.
Un team di ingegneri ha trascorso l’ultimo mese a tentare di riprendere il controllo del satellite Envisat, indagando le possibili cause del problema. Nonostante i continui comandi inviati da una fitta rete di stazioni di terra, non c’è stata alcuna reazione dal satellite.
Il satellite ha smesso di inviare i dati dopo 10 anni di servizio e 50.000 orbite attorno alla Terra, circa il doppio della durata prevista dai progettisti – anche se l’ESA non ha mai nascosto di sperare che il prezioso strumento resistesse almeno fino al lancio delle nuove missioni Sentinel, previste per i primi mesi del 2013.
Ci sono attualmente due ipotesi allo studio, una è la perdita del regolatore di potenza, del blocco di telemetria o del blocco di ricezione dei comandi. L’altro scenario è un corto circuito, che avrebbe provocato un ‘safe mode’ – una modalità speciale che garantisce la sopravvivenza dell’Envisat. Una seconda anomalia potrebbe essersi verificata durante la transizione alla modalità provvisoria, lasciando il satellite in una condizione intermedia e in buona sostanza irrecuperabile.
Anche se le probabilità di recupero dell’Envisat sono estremamente basse, la squadra investigativa continuerà i tentativi di ristabilire un contatto pur considerando scenari di errore per i prossimi due mesi.
Con dieci sofisticati sensori, Envisat ha osservato e monitorato la Terra, l’atmosfera, gli oceani e le calotte polari trasmettendo a terra più di mille terabyte di dati.
Si stima che circa 2500 pubblicazioni scientifiche finora siano state possibili solo grazie a queste informazioni, che hanno dato un aiuto immenso per capire i fenomeni come lo scioglimento delle calotte polari, il cambiamento climatico, la deforestazione e le siccità.
Ora, con la fine della missione, il lancio dei prossimi satelliti GMES Sentinel è diventato ancora più urgente per garantire la continuità dei servizi che Envisat offriva, per migliorare la protezione dell’ambiente, comprendere gli effetti del cambiamento climatico e garantire la sicurezza in casi di disastri naturali o causati dall’uomo.