Un attentato al maresciallo Antonio Villani, il comandante della Stazione del Corpo Forestale dello Stato di San Marco in Lamis, in Puglia, è avvenuto il 31 gennaio scorso. In serata è stato infatti posizionato sulla finestra al piano terra della sua abitazione un ordigno esplosivo che ha mandato in frantumi il davanzale e scaraventato all’aria infissi e persiane.
Se si fossero trovate persone nelle vicinanze sarebbe potuta essere una carneficina, ha detto il maresciallo Villani. “Per fortuna in casa a quell’ora non c’era nessuno altrimenti sarebbe andata diversamente”.
Non è la prima volta che il comandante e i suoi uomini subiscono attentati. Tre anni fa sempre Villani subì un altro attentato.
Secondo il comandante Villani l’avvertimento è contro la politica del Corpo Forestale di contrstare il taglio illegale dei boschi e la lotta all’abusivismo edilizio.
Intanto la Lipu ha espresso sdegno e condanna per l’attentato al Comandante della Stazione CFS di S. Marco in Lamis. “Un atto di estrema gravità – si legge nel comunicato – che non lascia margine di interpretazione sul livello di aggressività ormai raggiunto dalla criminalità ambientale sul promontorio garganico”.
“Abusivismo, bracconaggio e tagli indiscriminati di legname sono tra le principali aggressioni al territorio che il Corpo Forestale dello Stato è chiamato a contrastare sul Gargano e all’interno dell’area Parco e di cui, evidentemente, questo atto è una testimonianza di insofferenza per l’azione svolta”, continua la Lipu.
La Lipu chiede che Politica e Amministratori si preoccupino di far seguire anche azioni concrete per non delegare il mantenimento della legalità al Corpo Forestale dello Stato, ad esempio mettendo il Corpo Forestale nelle condizioni di agire con efficacia e non perpetrare tagli su tagli alle risorse di cui necessita; attuando un serio piano antibracconaggio che valorizzi il lavoro delle donne e degli uomini del CFS; oppure evitando di agevolare gli illeciti ambientali con norme elusive, criminogene o le solite prescrizioni.