Dopo la morte di due grifoni a causa delle pale eoliche in Abruzzo, arriva dalla Basilicata la notizia di un nibbio reale “affettato” dagli aerogeneratori. Le informazioni e le foto arrivano dal coordinamento LIPU della Basilicata che accusa le amministrazioni politiche di aver approvato un piano energetico senza regole, con dati non affidabili sulla capacità eolica, e che mette a rischio paesaggi e fauna protetta da leggi comunitarie. La LIPU accusa anche la Commissione Ambiente alla Camera che bloccherebbe le richieste di tutela degli ambientalisti.
Il nibbio reale, specie protetta da legge comunitarie è stato rinvenuto presso la centrale eolica industriale a Gorgoglione, in provincia di Matera. Secondo gli ambientalisti questo episodio rappresenterebbe solo della punta dell’iceberg.
L’animale è stato ritrovato da alcuni volontari proprio nel periodo riproduttivo “E’ purtroppo l’emblema dello sfascio in atto in Basilicata a causa della “non politica” che ha consegnato il territorio lucano alla speculazione energetica senza alcuna seria pianificazione”, si legge nel comunicato.
Il fabbisogno energetico della Basilicata, ricorda la Lipu, è pari a solo l’1% di quello complessivo di tutta la Nazione, ma la regione è colonizzata senza ritegno da una infinità di impianti.
“E’ la conseguenza dello scandaloso Piano Energetico Regionale preelettorale approvato nei primi mesi dl 2010 (dall’allora Giunta De Filippo)”, si legge ancora nel comunicato
“In quell’occasione – afferma Cripezzi della Lipu – fu trasmesso un articolato documento con cui si evidenziavano problematiche e criticità gravissime, fino all’impostazione del tutto fuorilegge di quel procedimento, privo della Valutazione di Incidenza obbligatoria per legge. Tra le deduzioni si contestava anche la previsione di una soglia cosi elevata di capacità eolica e un approccio assolutamente deregolamentato che avrebbe determinato pesantissimi effetti a carico di paesaggi e biodiversità proprio a cominciare dai rapaci come il Nibbio reale: praticamente un elefante in un negozio di cristalli!”
Invece, fanno ancora notare gli ambientalisti l’iter del Piano Paesaggistico, è ancora fermo.
E la LIPU attacca la Commissione Ambiente: “In Parlamento, invece, la Commissione Ambiente alla Camera blindata da Realacci e Margiotta (non a caso lucano) con il blocco di tutte le richieste di tutela invocate dalla parte più sensibile dell’ambientalismo. Ecco che l’aggressione di pale e pannelli in pochissimi anni si è materializzata in tutta la sua virulenza e con una scia di procedimenti inaccettabili.”