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Cambogia: virus della malaria sviluppa resistenza ai farmaci di prima linea

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 02.05.2013

Secondo uno studio internazionale in Cambogia il virus della malaria sta sviluppando resistenza ai farmaci antimalarici di prima linea. Il motivo sarebbe la ridotta probabilità dei parassiti della malaria di accoppiarsi tra ceppi diversi rispetto a quanto avviene in Africa.

Zanzara

Lo studio, condotto dal dottor Olivo Miotto dell’Università di Oxford nel Regno Unito, rivela tre differenti popolazioni di parassiti resistenti.

La resistenza ai  tre farmaci antimalarici precedenti – clorochina, primethamina e sulfadoxina – si dovrebbe essere sviluppata proprio in quella zona. 

I nuovi risultati, riportati sulla rivista Nature Genetics, potrebbe svelare il mistero del perché nella regione si sviluppano parassiti resistenti ai farmaci.

Il team ha scoperto insolite popolazioni di parassiti cambogiani confrontando i genomi di 825 parassiti della malaria prelevati dal Sud-Est asiatico e dall’Africa occidentale.

All’interno di ciascuna popolazione, i parassiti sembravano essere cloni l’uno dell’altro – suggerendo che erano venuti da un organismo ‘fondatore’.

Le probabilità di contrarre la malaria in Cambogia occidentale è abbastanza ridotta, e questo può essere uno degli indizi del ruolo della regione nello sviluppo della farmaco-resistenza, dice Miotto.

“In quella regione c’è la probabilità di essere punti da una zanzara infetta solo una volta l’anno, al contrario di ciò che succede in altri luoghi dell’Africa dove ciò succede una volta alla settimana,” dice.

Come parte del suo ciclo di vita, il parassita si moltiplica negli esseri umani e si clona al suo interno (conservando il DNA identico nella nuova generazione). Questo significa che se una zanzara punge una persona in Cambogia occidentale, è probabile che tenga in sè solo una versione genetica del parassita, in quanto le probabilità di punture multiple è molto più bassa che in Africa.

Il parassita poi si riproduce sessualmente nella zanzara, ma poiché può accoppiarsi solo con o propri cloni, il genoma rimane invariato, il che significa che se ha subito una mutazione che l’ha fatto diventare farmaco-resistente, rimarrà resistente ai farmaci.

In Africa, invece, una zanzara punge più spesso, e quindi avrà diverse varianti genetiche del parassita. Questi poi si accoppiano all’interno della zanzara, e la prole risulta non essere più resistente ai farmaci.

“L’artemisinina è attualmente il farmaco di prima linea utilizzato contro la malaria quasi in tutto il mondo”, dice Miotto. Gli attuali livelli di resistenza stanno per ora solo rallentando la risposta al farmaco, ma il pericolo è che il parassita possa evolvere ulteriormente e rendere inefficace il farmaco.

“Quello che vogliamo davvero evitare è di arrivare a una fase in cui l’artemisinina fallisca definitivamente. Questo sarebbe davvero disastroso, perché, in questo momento, l’artemisinina letteralmente sta salvando milioni di bambini in Africa.”

Sebbene questa teoria sulla resistenza ai farmaci nella regione sia ancora solo una ipotesi, trovare le tre popolazioni distinte di parassiti resistenti ai farmaci è stato un “momento illuminante.”

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