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La sordità aumenta il rischio di demenza

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 08.10.2013

Oggi siamo a conoscenza del fatto che c’è una relazione tra la [B]riduzione delle capacità uditive e fenomeni di deterioramento senile  come la demenza e l’Alzheimer. 

La sordità non curata contribuirebbe al decadimento cognitivo secondo uno studio dell’Università Johns Hopkins.

Anziano

Lo studio, condotto dal dottor Frank Lin, Professore nel Dipartimento di Otorinolaringoiatria, ha coinvolto 2.000 pazienti e secondo i risultati  se un difetto d’udito non viene corretto aumenta del 24% il rischio di decadimento cognitivo.

Con l’invecchiamento della popolazione le persone con deficit uditivo sono in aumento: in Italia si tratta di 7 milioni di persone di cui la metà sopra agli 85 anni.

Anche per l’Alzheimer le previsioni indicano un forte incremento nei prossimi trent’anni, per questo una relazione dimostrata fra demenza e problemi d’udito potrebbe essere particolarmente importante.

In effetti la relazione, seppur dimostrata, presenta ancora dei lati oscuri. Ma, mentre sono certamente necessari ulteriori studi, secondo gli esperti si può lavorare per migliorare la capacità di diagnosi e di intervento sui problemi di udito. Lavorare su questi significherebbe incidere sul fenomeno della demenza creando un risparmio per le casse del sistema sanitario.

Il problema, secondo stime riportate dagli esperti, è che in Italia l’apparecchio acustico non è diffuso come in altri paesi. Mentre quando non si legge più bene viene naturale rivolgersi all’oculista, non è così per quel che riguarda l’udito. Ma i problemi d’udito, purtroppo, possono aprire la via alla demenza.

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