La sindrome della morte in culla secondo una ricerca potrebbe derivare da un’anomalia del tronco cerebrale dei neonati e non dalla sicurezza degli ambienti in cui i piccoli dormono. Lo ha rivelato una ricerca condotta dagli scienziati del Children’s Hospital di Boston che dimostrerebbe che i bambini che muoiono improvvisamente presentano delle anomalie del tronco cerebrale prima della morte. I ricercatori hanno pubblicato la loro ricerca sulla rivista Pediatrics.
Il team guidato da Hannah Kinney ha dimostrato che i bambini che muoiono improvvisamente, inaspettatamente e senza giustificazione, la cui morte è generalmente attribuita alla sindrome di morte improvvisa del lattante (SIDS), presentano differenze nella chimica cerebrale che li distingue dai bambini che muoiono per altre cause. Questo permetterebbe di individuare e forse curare la morte improvvisa.
Le anomalie individuate danneggiano i circuiti del tronco cerebrale che aiutano a controllare la respirazione, la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e il controllo della temperatura durante il sonno, secondo i ricercatori.
Allo stesso tempo altri gli studi epidemiologici hanno dimostrato che i bambini che muoiono improvvisamente e inaspettatamente sono spesso in ambienti non sicuri, dormono a faccia in giù, con la faccia nel cuscino o con un’altra persona.
Gli scienziati, nonostante i risultati, tengono a precisare che le “pratiche per un sonno sicuro rimangono importanti, per fare sì che questi bambini non vengano messi in una situazione potenzialmente asfissiante alla quale non possono rispondere”.