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Morte in culla: passi avanti verso la comprensione della causa

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 11.11.2013

Sindrome della morte in culla: secondo una ricerca deriverebbe da un’anomalia del tronco cerebrale dei neonati, e non dalla sicurezza degli ambienti in cui i piccoli dormono.

La ricerca, condotta dagli scienziati del Children Hospital di Boston dimostrerebbe che i bambini che muoiono improvvisamente e inaspettatamente, in ambienti sia sicuri che non sicuri, presentano delle anomalie del tronco cerebrale prima della morte. Secondo i ricercatori che hanno pubblicato la loro ricerca sulla rivista Pediatrics, sarà importante riuscire a individuare e trattare questa vulnerabilità dei piccoli.

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I ricercatori, guidati da Hannah Kinney, hanno dimostrato analizzando dati relativi agli ultimi due decenni, che i bambini che muoiono improvvisamente, inaspettatamente e senza giustificazione, la cui morte è generalmente attribuita alla sindrome di morte improvvisa del lattante (SIDS , presentano differenze nella chimica cerebrale che li distinguono dai bambini che muoiono per altre cause.

Queste anomalie danneggiano i circuiti del tronco cerebrale che aiutano a controllare la respirazione, la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e il controllo della temperatura durante il sonno, secondo i ricercatori.

Allo stesso tempo, però, gli studi epidemiologici hanno dimostrato che i bambini che muoiono improvvisamente e inaspettatamente si trovano spesso in ambienti non sicuri, dormono a faccia in giù, con la faccia nel cuscino, o dormino con un’altra persona.

Nel nuovo studio, Kinney e colleghi si sono invece chiesti se questi bambini presentassero anomalie. Hanno riesaminato i dati relativi a 71 bambini morti improvvisamente e inaspettatamente, sottoposti ad autopsia dal 1997-2008. I ricercatori hanno diviso i bambini che dormivano in luoghi sicuri da quelli che dormivano in luoghi non sicuri.

Dalla ricerca è emerso che “anche i bambini che muoiono in ambienti non sicuri avevano un’anomalia del tronco cerebrale che probabilmente li ha resi vulnerabili alla morte improvvisa “, secondo Kinney . “L’anomalia impedisce al tronco cerebrale di rispondere alla sfida asfittica svegliandosi.” In altre parole il cervello non reagisce all’asfissia e il bimbo muore dormendo.

I ricercatori ritengono che questi risultati confermino che la morte improvvisa inspiegabile nei neonati sia associata ad altri fattori che non sono quelli ambientali.

E’ chiaro che il bambino deve dormire in luoghi sicuri, spiegano gli scienziati, ma il solo dormire a faccia in giù non può essere un motivo per la morte per asfissia.

Gli scienziati ci tengono a prescisare che le “pratiche per un sonno sicuro rimangono importanti, per fare sì che questi bambini non vengano messi in una situazione potenzialmente asfissiante alla quale non possono rispondere “.

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  • Alberto Zazza scrive:

    si fa luce su dolori atroci e falsamente colpevoli. allertare i pediatri.