Stamina: accesso alle cure per due donne ad Arezzo

Il tribunale di Arezzo ha dato il via libera alle cure compassionevoli con il metodo Stamina per due donne una di 35 e un’altra di 67 anni.

Seppure i due provvedimenti facciano riferimento a qualche giorno prima il pronunciamento del Ministero della Salute sul Metodo Stamina, l’accadimento dà molto da pensare su tutto ciò che ancora resta in sospeso riguardo agli aspetti giuridici controversi relativi a questo metodo, che è stato bociato in toto da un comitato di esperti e poi, di conseguenza dal ministero.

 L ‘avvocato Kiper,legale delle due donne ha infatti spiegato: “I provvedimenti sono stati richiesti e ottenuti in virtù del decreto Turco-Fazio che dal 2006 garantisce, a chi ne ha i requisiti, l’accesso alle cure compassionevoli. Cure che prescindono dalla sperimentazione”.

Infatti, se la sperimentazione da 3 milioni di euro non partirà, non è anche chiaro quale sarà il destino dei 36 pazienti che al cura con la infusioni l’hanno già iniziata, per quei pazienti, sicuramente più di un centinaio, che attendono il parere dei giudici.

Infatti, mentre è chiaro che le cure compassionevoli non hanno nulla a che fare cona l sperimentazione, è vero anche che la motivazione del comitato scientifico alla negazione della sperimentazione parla di metodo pericoloso. Ai giudici dunque, torna la palla, perchè la cura compassionevole potrebbe trasformarsi in una cura perciolosa.

La donna più giovane , che ha ottenuto il permesso alle infusioni, soffre di una grave neuropatia degenerativa, la donna più anziana, invece, soffre di Alzheimer e Parkinson.

Le due dovrebbero ora avere accesso alle cure degli Spedali di Brescia, i quali però, avevano già reso noto di essere al limite della possibilità di accoglienza dei pazienti.

Il Ministro Lorenzin, intanto, ha fatto sapere che guarderà le cartelle cliniche dei pazienti che hanno già ricevuto le infusioni.