Scannerizzazione di un cervello con il morbo di Alzheimer Foto : US National Institute on Aging, Alzheimer's Disease Education and Referral Center Fonte: Wikipedia
L’uso di immunoglobulina umana (IVIG) per via endovenosa è un metodo che è stato tentato in vari studi per curare i sintomi della malattia di Alzheimer. Finora, però con scarsi risultati.
Un miglioramento dei risultati è arrivato grazie agli studi di Giulio Maria Pasinetti, docente di Neurologia e Psichiatria presso la Mount Sinai School of Medicine pubblicati sulla rivista della Federation of American Societies for Experimental Biology.
La ricerca ha dimostrato che i risultati variano in base ai dosaggi e alla tempistica.
Diminuendo i dosaggi e somministrandoli a distanza di tempo più ravvicinata migliorano i sintomi della malatti e aumenta la plasticità sinaptica su modelli animali.
Questo secondo i ricercatori “fornisce una base razionale per correggere l’incoerenza dei risultati finora ottenuti nei trial clinici della malattia di Alzheimer con IVIG” (AGI)