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Inchiesta-shock di CIWF: suini allevati in condizioni illegali in Italia

Scritto da Marta Gaia Sperandii il 01.07.2013

Raramente, quando riferito ad una pratica allevatoria, l’aggettivo intensivo è sinonimo di benessere animale. 

E’ quanto dimostrato da CIWF(Compassion In World Farming), la più attiva ONG in tema di tutela e benessere degli animali da allevamento. Nel panorama di una inchiesta, condotta in diversi paesi dell’Unione Europea e volta a verificare il rispetto della normativa per la protezione dei suini, CIWF ha recentemente presentato i risultati per quanto riguarda l’Italia. Gli allevamenti visitati, undici, sono apparsi estremamente carenti sotto diversi punti di vista e decisamente non in linea con quanto stabilito dalla legislazione europea attraverso la direttiva 120/2008, recepita in Italia dal D.lgs 7 Luglio 2011 n.122.

Sono degno allevamento maiali

Coloro che hanno voglia di approfondire possono guardare la video-inchiesta presente sul sito della loro campagna sonodegno.it. Dura un paio di minuti, ma le immagini, raccolte nel corso delle visite agli stabilimenti, aiutano a farsi un’idea più chiara di quello che si legge.

La prima contravvenzione rilevata dal CIWF sembra essere la più significativa. Contrariamente a quanto richiesto dalla legge, secondo la quale “i suini devono avere accesso permanente a una quantità sufficiente di materiali che consentano loro adeguate attività di esplorazione e manipolazione”, tale materiale non è stato rinvenuto in nessuno degli allevamenti visitati, che invece presentavano pavimentazioni perlopiù fessurate e di cemento. 

L’assenza di questa semplice condizione è in grado di generare una catena disastrosa di conseguenze.

Dal punto di vista termico, una lettiera consente di limitare le perdite di calore e permette un’autonoma termoregolazione.

In secondo luogo presenta una funzione igienica. Una elevata densità di capi combinata ad una progettazione degli edifici poco funzionale costringono i maiali a dormire spesso sui propri escrementi, una condizione che aumenta il rischio di contaminazione da batteri patogeni umani, come la salmonella. 

L’assenza di lettiera incrementa inoltre il rischio di scivolamento e zoppie, ed in tutti gli allevamenti visitati gli animali malati o zoppi sono risultati essere tenuti insieme agli altri o sistemati in corridoi di cemento, laddove invece la legge prescrive che ricevano “immediatamente un trattamento appropriato” o in alternativa vengano “isolati in appositi locali muniti, se del caso, di lettiere asciutte o confortevoli”.

Il suino è un animale curioso e intelligente, e come dimostrato da studi, sfrutta la maggior parte del suo tempo esplorando alla ricerca di cibo e grufolando, anche in presenza di una mangiatoia perennemente disponibile. L’assenza di materiale di arricchimento genera noia e frustrazione negli animali, dando luogo a comportamenti aggressivi di morsicatura della coda. Per arginare questo problema è molto diffusa tra gli allevatori una pratica brutale che ne prevede il taglio, effettuato nei primissimi giorni di vita senza anestesia, aumentando il rischio di dolori cronici e formazione di tumori nell’area interessata. Anche su questo punto la legge è molto chiara. Il mozzamento della coda non deve essere in nessun modo svolto come operazione di routine: va anzi possibilmente evitato intervenendo in primo luogo su condizioni ambientali e sistemi di gestione degli animali.

Allevamenti di questo genere sono retti da una domanda sostanziosa, che preferisce pagare la carne ad un prezzo inferiore piuttosto che mangiarne meno, e questa domanda siamo noi, un insieme di consumatori. Se però, come sosteneva Feuerbach, “l’uomo è ciò che mangia”, sarebbe forse opportuno rivedere le nostre abitudini alimentari. Considerato infatti che le alternative agli allevamenti intensivi esistono e sono valide, va da sé che tramite un acquisto informato ed intelligente possiamo stimolare un cambiamento. Nel frattempo è possibile firmare online la petizione indetta da CIWF, che raccogliendo 40 mila firme in una settimana, ha dimostrato come una sensibilità in materia esista e sia, fortunatamente, anche cospicua.

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