Molto spesso l’appendice è considerata un organo completamente inutile, una specie di scherzo di natura che può causare solo la spiacevole infezione chiamata appendicite. Quando l’infezione è acuta occorre rimuovere la piccola protuberanza con una semplice operazione chirurgica per evitare pericolose conseguenze.
Ora però un nuovo studio, pubblicato nel numero di dicembre della rivista Clinical Gastroenterology and Hepatology, ha scoperto un possibile ruolo dell’appendice nel combattere un agente patogeno mortale che spesso si trova negli ospedali, la Clostridium difficile.
Questo pericoloso batterio diventa problematico in particolare quando i pazienti devono essere trattati con cicli prolungati di antibiotici.
C. diff sembra non creare troppi problemi quando la flora intestinale è a livelli normali, ma quando il biota nativo è impoverito (come nel caso di diversi cicli di antibiotici), il batterio C. diff può crescere rapidamente e prendere il sopravvento.
L’ipotesi quindi era che l’appendice potesse fare da riserva di batteri “buoni” in caso di cicli intensivi di antibiotici. In tal caso, le persone senza una appendice avrebbero dovuto avere più probabilità di avere una recidiva di C. diff rispetto a chi aveva l’appendice.
Per verificare l’ipotesi, i ricercatori dell’Università di Winthrop hanno esaminato le cartelle cliniche di 254 pazienti che erano stati infettati con C. diff, e hanno poi confrontato il tasso di recidiva tra le persone con e senza l’appendice.
Quello che hanno scoperto è stato che i pazienti con più di sessant’anni avevano più probabilità di avere recidive di C. diff, indipendente da altri fattori. Inoltre, gli individui senza l’appendice avevano 4 volte più probabilità di avere una recidiva di Closteridium difficile. La recidiva negli individui con l’appendice intatta avveniva nell’11% dei casi, mentre negli individui senza l’appendice avveniva nel 48% dei casi.
I ricercatori hanno detto che saranno necessarie ulteriori ricerche per verificare la scoperta.
Se confermata, la scoperta potrebbe portare al cambiamento di una prassi, quella della rimozione dell’appendice, molto spesso considerata come una parte inutile dell’intestino.