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Le microalghe contro la radioattività a Fukushima

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 10.01.2014

Il disastro nucleare di Fukushima è un problema aperto del quale non si conosce ancora del tutto la reale portata. Una ricerca dell’Università di Tsukuba si è interrogata sulla capacità di alcune microalghe e di piante acquatiche di assorbire la radioattività. In particolare un ceppo di alghe sembra in grado di assorbire il cesio radioattivo sulla superficie delle sue cellule.

Impianto nucleare danneggiato presso Fukushima, Giappone. Crediti: Tepco

Impianto nucleare danneggiato presso Fukushima, Giappone. Crediti: Tepco

Nei mesi scorsi l’attenzione su Fukushima era tornata alta a causa di una perdita di acqua di 300 tonnellate nell’oceano. La notizia della perdita, trapelata grazie al lavoro dei giornalisti è stata poi confermata dalla Tepco e ha determinato un apparente maggiore coinvolgimento da parte del Governo. Oggi alcuni scienziati sospettano che le perdite possano essere continue.

La rivista Journal of Plant Research della Springer ha pubblicato i risultati di una ricerca durata due anni su un numero speciale. Nel numero gli scienziati analizzano i potenziali effetti negativi della radioattività sulla natura e sulla società.

Il professor Yoshihiro Shiraiwa dell’Università di Tsukuba ha studiato 17 fra microalghe, piante acquatiche e alghe che sono in grado di rimuovere efficacemente cesio radioattivo, iodio e stronzio dall’ambiente. Secondo gli scienziati questi vegetali potrebbero aggiungersi ai rimedi utili a diminuire la radiazione nelle acque di Fukushima. Infatti oltre alle radiazioni rilasciate in atmosfera è noto che si pompa acqua per raffreddare il reattore e che ci sono delle perdite sotterranee che arrivano nell’oceano di cui però non si conosce l’entità-

Per le loro caratteristiche queste alghe potrebbero essere adatte per ridurre la presenza di cesio nelle acque inquinate, secondo gli scienziati.

In particolare un ceppo di alghe unicellulari eustigmatophyceae, NAK 9, sembra essere il più efficiente eliminando fino al 90 per cento di cesio senza trattamenti speciali. I ricercatori sospettano che l’alga sia in grado di farlo accumulando cesio sulla sua superficie delle cellule.

Ma i ricercatori hanno dichiarato che sono necessari ulteriori studi sulla coltivazione di massa e la coagulazione e sedimentazione di questi ceppi algali prima che i loro risultati possano essere messi in pratica.

“La concentrazione biologica dei radionuclidi è una tecnologia essenziale per il biorisanamento di suoli e acqua inquinati”, ha detto il capo ricercatore Yoshihiro Shiraiwa.” Pertanto i nostri risultati forniscono una strategia importante per ridurre l’inquinamento radioattivo nella zona di Fukushima.”

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